Di Piero Luigi Carcerano

Nel corso del XVIII secolo, l’architettura subì una profonda trasformazione che rifletteva le rivoluzioni politiche, sociali e culturali dell’epoca.

Il Settecento fu un periodo di cambiamenti tumultuosi, segnato da eventi significativi come la Rivoluzione Francese, la nascita della dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino nel 1789, e la Rivoluzione Industriale. Questi avvenimenti hanno influenzato non solo la società, ma anche il modo in cui gli architetti concepivano e progettavano gli spazi urbani.

Uno dei tratti distintivi del Settecento fu l’inizio della contemporaneità, un’epoca in cui il passato veniva messo in discussione e si cercava di creare un nuovo modello di pensiero. Marc-Antoine Laugier, sebbene non fosse un architetto ma un teorico e filosofo, ebbe un ruolo fondamentale nell’aprire la strada a una nuova critica dell’architettura. Nel suo saggio sull’architettura, Laugier criticò la figura dell’uomo vitruviano, che aveva guidato la teoria architettonica per secoli, invitando i suoi contemporanei a allontanarsi dal passato e a creare un nuovo modello architettonico adatto al loro tempo.

L'uomo Vitruviano
L’uomo Vitruviano

L’immagine simbolica utilizzata da Marc-Antoine Laugier, in cui una donna è raffigurata seduta sui frantumi di un capitello, mentre indica a un bambino una capanna, rappresenta un potente simbolismo che riflette la trasformazione dell’architettura nel Settecento. Questa rappresentazione incarna il cambiamento epocale nel pensiero architettonico e suggerisce una nuova direzione per il futuro. La figura della donna seduta sui resti di un capitello rappresenta il passato, l’architettura tradizionale che era stata guidata da principi e tradizioni che si erano sedimentati nel corso dei secoli. I resti del capitello sono un simbolo delle convenzioni architettoniche passate, che erano ormai superate e non più in grado di soddisfare le esigenze e le aspirazioni del presente.

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Parigi 1789 – Assalto alla Bastiglia

D’altra parte, il bambino rappresenta il futuro, la prossima generazione di architetti e pensatori. La donna che indica alla giovane mente la capanna rappresenta un invito a guardare al futuro con occhi nuovi e a concepire l’architettura in un modo completamente diverso. La capanna, in questo contesto, simboleggia un’architettura essenziale, semplice e funzionale, libera dalle costrizioni delle tradizioni passate.

Questo simbolismo sottolinea l’importanza di liberarsi dalle convenzioni del passato e di abbracciare l’innovazione e la creatività nell’architettura. Laugier invitava i suoi contemporanei a rompere con le rigide regole del classicismo e a esplorare nuove forme, nuovi materiali e nuovi approcci progettuali. In effetti, questo concetto di “ritorno alla natura” e di architettura essenziale avrebbe influenzato il movimento neoclassico successivo, aprendo la strada a una nuova era architettonica.

Altri importanti protagonisti di questo periodo furono Jacques Francois Blondel, Etienne-Louis Boulléé e Claude-Nicolas Ledoux. Blondel, insegnante presso la scuola delle belle arti, riconobbe la necessità di interpretare le esigenze della società moderna nella progettazione di nuove città. I suoi allievi, Boulléé e Ledoux, cercarono di tradurre queste idee in progetti architettonici.

Boulléé, sebbene non abbia realizzato opere concrete, ha prodotto progetti su carta, tra cui il celebre Cenotafio in onore di Newton. Questo monumento commemorativo rappresentava una combinazione di masse e forme semplici, enfatizzando i contrasti tra chiaro e scuro, luce e forme geometriche basilari. Boulléé introdusse il concetto del “sublime” basato su questi contrasti, rompendo con le regole tradizionali dell’architettura.

Ledoux, d’altra parte, realizzò diverse architetture, tra cui la Casa del Fiume, la Casa della Pace e il Cimitero di Chaux. I suoi progetti erano destinati a servire diverse funzioni, ma condividono l’obiettivo di rappresentare una società in trasformazione, in cui l’architettura doveva rispondere alle esigenze moderne.

Claude-Nicolas Ledoux Arc-Et-Senans, Francia
Claude-Nicolas Ledoux Arc-Et-Senans, Francia

Gian Battista Piranesi, con i suoi disegni malinconici di edifici in rovina come il Pantheon e gli acquedotti romani, trasmetteva un messaggio contro la classicità, sottolineando la caducità del tempo. I suoi progetti di carceri sfidavano le coordinate spaziali tradizionali, rappresentando un’epoca di contraddizioni e disordine.

Giovanni Battista Piranesi (1720-1778) è stato un artista, architetto e incisore italiano noto principalmente per le sue eccezionali incisioni di vedute architettoniche, rovine e antichità romane. La sua opera ha avuto un impatto significativo sull’architettura, sull’arte e sulla percezione delle antiche civiltà.

Piranesi è nato a Mogliano Veneto, vicino a Venezia, ma è noto soprattutto per il suo lavoro a Roma, dove si trasferì nel 1740. Nella Città Eterna, Piranesi si immerse nello studio delle antichità romane e divenne un appassionato esploratore delle catacombe, delle cloache e delle rovine che rappresentavano il passato glorioso di Roma. Questa esperienza sul campo ha influenzato notevolmente il suo lavoro futuro.

La produzione più celebre di Piranesi è la serie di incisioni intitolata “Le Carceri d’Invenzione” o “Le Carceri d’Invenzione di G. Battista Piranesi Architettura di Carceri, Inventate ed incise da G. Battista Piranesi Architetto Veneziano”, che rappresenta una serie di ambienti carcerari fantastici e complessi. Queste incisioni raffigurano architetture labirintiche, piene di scale, ponti, passaggi segreti e spazi intricati. Le Carceri trasmettono un senso di claustrofobia, ma anche di grandiosità e mistero. Queste opere hanno influenzato l’arte surrealista e hanno avuto un impatto duraturo sulla percezione dell’architettura e dell’ambiente costruito.

Piranesi è anche noto per le sue dettagliate vedute architettoniche di Roma antica, che documentano le antichità romane con grande precisione. Le sue incisioni catturano la grandezza e la maestosità delle rovine romane, sottolineando la connessione tra l’arte antica e l’architettura contemporanea. Queste vedute architettoniche hanno contribuito a diffondere l’interesse per la classicità e l’antichità romana in tutta Europa.

Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane a Roma
Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane a Roma

Oltre al suo lavoro di incisore, ha svolto un ruolo significativo come architetto teorico. Ha scritto diverse opere, tra cui il celebre “Diverse maniere d’adornare i camini” e “Osservazioni sulle antichità di Roma”, in cui esplora il significato e l’importanza delle antichità romane inoltre è stato un sostenitore della visione romantica dell’antichità, vedendola come un simbolo di grandezza e mistero.

Il Settecento, caratterizzato dalle capacità di questi pensatori e creativi, e da molti altri architetti ed artisti, è stato un periodo straordinario nell’evoluzione dell’architettura europea, un’epoca di profonda trasformazione che ha lasciato un’impronta duratura nella storia dell’arte dell’edificazione. Questo periodo di cambiamenti tumultuosi ha visto un’ampia gamma di forze che hanno contribuito a ridefinire il modo in cui gli architetti concepivano e progettavano gli spazi urbani, aprendo la strada a una nuova era dell’architettura contemporanea.

Il Settecento ha assistito a una rivoluzione di idee in architettura. Gli architetti e i teorici hanno iniziato a mettere in discussione le tradizioni architettoniche che avevano dominato per secoli e più di altri  Marc-Antoine Laugier ha sottolineato la necessità di rompere con il passato e di creare nuovi modelli architettonici in sintonia con le esigenze del presente.

Le profonde trasformazioni politiche e sociali del Settecento hanno guidato la progettazione delle città. L’ascesa delle idee di democrazia, la crescita delle città e la nascita della Rivoluzione Industriale hanno portato a una richiesta di spazi urbani adatti a una società in cambiamento. Gli architetti sono stati chiamati a rispondere a queste nuove esigenze, cercando soluzioni innovative per la progettazione di edifici pubblici, piazze e strade.

Pantheon di Parigi
Pantheon di Parigi

Il Settecento è stato anche un periodo di grande diversità in termini di stili architettonici. L’emergere del Neoclassicismo, ispirato all’antica Grecia e Roma, ha coesistito con altre tendenze architettoniche come il Rococò e il Barocco. Questa diversità ha portato a un arricchimento del linguaggio architettonico, con progetti che spaziavano dalla semplicità neoclassica alla complessità ornamentale del Rococò e ha conosciuto importanti innovazioni tecnologiche che hanno influenzato la progettazione degli edifici. L’introduzione di nuovi materiali e tecnologie ha reso possibile la realizzazione di strutture sempre più complesse, aprendo nuove possibilità di progettazione e produzione architettonica.

Cupola Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane a Roma
Cupola Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane a Roma

Nel corso del Settecento, gli architetti erano testimoni e spesso pionieri di cambiamenti sottili ma significativi nelle tecniche e nei materiali di costruzione, sebbene non avessero a disposizione le “nuove tecnologie” nel senso contemporaneo della parola. La produzione di acciaio e ferro, anche se ancora primitiva, iniziò a influenzare l’architettura, soprattutto verso la fine del secolo con l’introduzione di elementi strutturali in ferro. La progettazione architettonica stessa fu sottoposta a esperimenti attraverso stili come il Barocco, il Rococò e il Neoclassicismo, che interpretavano in maniera innovativa gli ordini classici.

Basilica di Superga – Torino

Con l’avanzamento della stampa, libri e trattati di architettura diventavano più accessibili, ampliando la condivisione della conoscenza progettuale e influenzando stili e tecniche. Questo periodo vide anche l’introduzione di strumenti di misurazione più sofisticati, come il teodolite e il livello d’acqua, per garantire maggior precisione nelle costruzioni e nell’urbanistica.

C’erano miglioramenti nella qualità e nell’uso dei materiali da costruzione, come la calce idraulica, e anche se in modo ancora incipiente, iniziò ad aumentare l’uso di macchinari semplici nei cantieri, come argani e gru. La pittura e la decorazione interna svolgevano un ruolo fondamentale nell’architettura del tempo, con nuove tecniche che contribuivano all’estetica degli interni.

I giardini divennero opere d’arte, con il movimento verso il giardino all’inglese che preferiva composizioni che imitavano la natura piuttosto che la formale simmetria dei giardini alla francese.

Lanterna stradale San Pietroburgo
Lanterna stradale San Pietroburgo

E nonostante non fossero direttamente legati all’architettura, progressi nelle tecnologie di comunicazione come il telegrafo ottico iniziarono a plasmare la società, influenzando indirettamente anche l’urbanistica e l’architettura.

Verso la fine del Settecento, anche l’illuminazione iniziò a giocare un ruolo importante con l’introduzione dell’illuminazione a gas, che cambiava il modo in cui gli spazi interni ed esterni venivano progettati e percepiti dopo il tramonto. Tutti questi cambiamenti preparavano il terreno per le rivoluzioni tecnologiche che avrebbero avuto luogo nella successiva rivoluzione industriale, che avrebbe portato all’uso estensivo dell’acciaio, del vetro laminato e delle tecniche moderne di costruzione di grattacieli.

Oltre alle innovazioni “ tecnologiche” introdotte nell’ambito delle costruzioni e dei cambiamenti sociali, gli architetti del Settecento hanno anche criticato le convenzioni architettoniche esistenti e hanno abbracciato l’innovazione. Questa critica delle regole tradizionali ha aperto la strada a nuovi modi di pensare l’architettura e di progettare spazi, contribuendo a plasmare il panorama architettonico dell’epoca.

La Reggia di Caserta

È fondamentale sottolineare che nel corso del Settecento, oltre ai teorici, gli architetti pratici hanno svolto un ruolo di estrema rilevanza. Nomi illustri come Luigi Vanvitelli, Luigi Cagnola, Giovanni Battista Vaccarini, insieme a Filippo Juvarra e molti altri, hanno lasciato un’impronta indelebile grazie a progetti iconici che hanno contribuito in modo significativo a definire lo stile e l’estetica di quest’epoca straordinaria.

Scala d’onore della Reggia di Caserta

In virtù delle opere di questi grandi architetti non è difficile affermare che il Settecento è stato un periodo di svolta nell’architettura, in cui il passato è stato rivalutato, le idee sono state riformulate e le basi sono state gettate per un nuovo approccio all’architettura. Gli architetti e i teorici del Settecento hanno sfidato le convenzioni, aprendo la strada a una nuova era dell’architettura contemporanea. L’impatto di queste trasformazioni è ancora rilevante per l’architettura odierna, e l’eredità degli architetti italiani in questo periodo continua a ispirare e influenzare il mondo dell’architettura.

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Piero Luigi Carcerano è un architetto e designer italiano con una vasta esperienza professionale in ambito nazionale ed internazionale e Caporedattore della sezione Design e Architettura di Interiorissimi. Dopo essersi laureato in Architettura presso il Politecnico di Torino, ha avviato la sua attività professionale in Italia. Negli anni successivi, ha lavorato sia in Italia che all’estero, in particolare in Cina , dove ha maturato importanti esperienze nell’ambito del design e della progettazione architettonica. Nel 1999 ha fondato il primo centro di realtà virtuale in Italia

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