Di Piero Luigi Carcerano

Nel cuore del dibattito architettonico, sorge la questione fondamentale: l’architettura va oltre la mera pratica costruttiva, essendo un linguaggio complesso che comunica messaggi profondi attraverso la creazione di spazi e forme. L’essenza della semiotica architettonica risiede nei significati impliciti incarnati nella fisicità degli edifici. Ciascuna struttura architettonica porta con sé un bagaglio di messaggi culturali e simbolici, e questo processo comunicativo è modellato dai “significanti” – ovvero i materiali, le forme e gli stili impiegati nella costruzione.

L’architettura si configura come una disciplina ricca di codici e stili che fungono da alfabeto per gli architetti. Ciascuno di questi stili possiede un proprio lessico di forme e spazi, ciascuno dei quali trasmette significati specifici. L’architettura gotica, con le sue guglie slanciate e le vetrate colorate, evoca un senso di spiritualità e mistero, mentre l’architettura razionalista, caratterizzata da linee nette e materiali minimalisti, suggerisce un approccio razionale e ordinato.

Gli architetti si ergono come straordinari comunicatori attraverso le loro opere. La selezione ponderata dei codici architettonici, degli stili e dei dettagli si rivela fondamentale per veicolare messaggi specifici e per adattarsi al contesto circostante. Questa consapevolezza si presta ad essere esplorata attraverso una varietà di esempi, che spaziano dalle antiche civiltà ai progetti contemporanei.

Piero Luigi Carcerano
 Ziggurat di Ur

Nell’antica Mesopotamia, la Ziggurat di Ur costituisce un esempio di scelte consapevoli da parte degli architetti. Questa maestosa struttura a gradoni comunicava potenza e spiritualità, con la sua forma monumentale e l’arrangiamento dei gradoni che avevano il compito di innalzare il tempio e facilitare il contatto con il divino, creando un’atmosfera di sacralità per chi vi accedeva. Nell’antica Roma, il Pantheon rappresenta un esempio di scelte ponderate di materiali e forme. La sua cupola emisferica in calcestruzzo rappresentava un’invenzione tecnologica, ma era anche un simbolo di grandezza e immortalità. Le proporzioni e il gioco di luci attraverso l’oculo nel soffitto erano progettati per instillare una sensazione di divinità e per collegare lo spazio interno al cielo. Nell’architettura gotica, la Cattedrale di Chartres in Francia è un esempio eccezionale. 

Piero Luigi Carcerano
Cattedrale di Chartres (Eure-et-Loir, Francia) 

Gli architetti gotici hanno fatto uso di archi ogivali, volte a crociera e vetrate policrome per creare un ambiente che comunicasse luce divina e verticalità. La precisione e la complessità delle sculture sulla facciata rappresentavano narrazioni religiose. Nell’architettura modernista, la Farnsworth House di Mies van der Rohe costituisce un esempio di scelte consapevoli. La casa, realizzata in vetro e acciaio, comunica trasparenza, armonia con la natura e la ricerca di una bellezza essenziale. Gli spazi interni sono studiati per instaurare un collegamento diretto con l’ambiente circostante. Nell’architettura contemporanea, il Museo Guggenheim di Bilbao è un esempio di scelte consapevoli. La sua forma eccentrica e l’uso di materiali metallici trasmettono innovazione, dinamismo e avanguardia. L’architettura stessa è divenuta un’icona, comunicando un messaggio di rinascita culturale per la città.

Piero Luigi Carcerano
Cattedrale di Chartres

In ciascuno di questi esempi, gli architetti hanno fatto uso delle loro conoscenze sui codici architettonici e sulle esigenze del contesto per trasmettere messaggi profondi. Queste scelte ponderate evidenziano il ruolo fondamentale degli architetti come narratori visivi e come creatori di spazi che influenzano la nostra comprensione del mondo. Come in ogni linguaggio, anche nell’architettura si rintraccia il concetto di “registro” o grado di formalità. Ad esempio, un edificio governativo richiede una formalità architettonica elevata, caratterizzata da dettagli complessi, simmetria e uno stile controllato. In contrasto, una residenza privata può presentare un registro meno formale, con un’attenzione prioritaria alla funzionalità e al comfort. Questo registro influenza la percezione e l’uso degli spazi, dimostrando l’abilità degli architetti nell’adattarsi alle esigenze e alle aspettative del contesto.

Piero Luigi Carcerano
Pantheon di Roma

Nel mondo dell’architettura, gli architetti operano come interpreti silenziosi di una lingua visiva complessa. Questa lingua si basa sulla semiotica, l’arte di interpretare segni e simboli, anche se spesso gli architetti agiscono senza rendersene conto. Ogni stile architettonico e ogni dettaglio incorporato in un edificio porta con sé significati culturali e simbolici intrinseci. Gli architetti scelgono e combinano questi elementi per trasmettere messaggi specifici. Ad esempio, una chiesa gotica con guglie slanciate e vetrate colorate comunica un senso di spiritualità e mistero, mentre un grattacielo in acciaio e vetro trasmette modernità, progresso e trasparenza. La disposizione di spazi, il gioco di luci e ombre e l’uso di prospettive sono tutti elementi non verbali che contribuiscono a creare un’esperienza emotiva e sensoriale. Ad esempio, una piazza aperta con una fontana al centro può evocare una sensazione di benvenuto e inclusione, mentre un corridoio stretto e buio può trasmettere un senso di claustrofobia o mistero.

Piero Luigi Carcerano
Museo Guggenheim di Bilbao

In un mondo sempre più globalizzato, la lingua dell’architettura agisce come un mezzo di comunicazione universale. Gli edifici e gli spazi creati dagli architetti collegano le persone attraverso confini culturali e linguistiche. La bellezza di questa forma d’arte risiede nel fatto che essa supera il bisogno di parole per esprimere emozioni, valori e identità.

In sintesi, gli architetti sono interpreti silenziosi che traducono significati culturali e simbolici attraverso la semiotica dell’architettura. La loro capacità di comunicare in modo non verbale attraverso lo spazio, la forma e gli stili architettonici li rende custodi di una lingua visiva che unisce le persone, transcende le barriere linguistiche e ispira emozioni profonde. Questo linguaggio universale dell’architettura è un mezzo potente per la connessione umana e la comunicazione culturale.

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