Fenice, la srl di proprietà del Chiara Ferragni Brand, ha dichiarato ricavi per 14,2 milioni (+115%) e un giro d’affari a valore retail di 61 milioni (+134%). Il fatturato di Tbs Crew è salito a 14,6 milioni (+105%). L’imprenditrice: «Non venderò le mie quote»
Secondo quando riportato da Il Sole 24 Ore Fenice, la società a cui Chiara Ferragni Brand fa riferimento, rappresenta l’intero business legato alle licenze del marchio, che comprende abbigliamento, gioielli e presto anche profumi. Alla fine del 2022, la società ha registrato ricavi pari a 14,2 milioni di euro, con un giro d’affari al valore retail di 61 milioni di euro, segnando una crescita del 115% e del 134% rispetto al 2021. Un’altra società, chiamata Tbs Crew, si occupa di gestire tutte le altre attività di Chiara Ferragni e dei suoi collaboratori, che vanno dalla consulenza nel campo del marketing digitale ai progetti di comunicazione per altri brand, fino alla gestione dell’immagine di Chiara Ferragni in senso ampio, comprese operazioni di scouting. In questo caso, i ricavi netti sono passati da 7,1 milioni di euro nel 2021 a 14,6 milioni di euro nel 2022, segnando una crescita del 105%.
Fabio Maria Damato, il general manager che lavora a fianco di Chiara Ferragni come amministratore delegato delle società, conferma il trend di crescita per il 2023. Prevede che il giro d’affari di Fenice raggiungerà i 71 milioni di euro, mentre quello di Tbs Crew arriverà a 18,9 milioni di euro. Damato esprime grande soddisfazione per la redditività di entrambe le società, che consente di pianificare investimenti a breve e medio termine, inclusa la distribuzione diretta del marchio.
Recentemente sono state avanzate ipotesi riguardanti l’ingresso di nuovi soci in Fenice e Tbs Crew. La società Fenice è interamente di proprietà di Chiara Ferragni. Per quanto riguarda Tbs Crew, le quote sono così suddivise: il 32,5% è di proprietà della società Sisterhood di Chiara Ferragni, il 40% è di Alchimia, il 13,75% è di N1 e il restante 13,75% è di Esuriens. Chiara Ferragni chiarisce che le sue quote non sono in vendita e sottolinea che entrambe le società sono progetti di vita e lavoro. Sono il risultato di un sogno e di una visione che desidera far crescere insieme alle persone che le sono vicine.
Ci sono numerosi progetti in corso per il marchio e quindi per Fenice. Fino ad ora, il modello di business si è basato sulle licenze, che hanno ottenuto buoni risultati, ma in futuro alcune potrebbero essere internalizzate, anche per lo sviluppo del retail diretto. Attualmente ci sono otto licenze attive, che includono abbigliamento, accessori, calzature, intimo e beachwear, gioielli, occhiali, cartoleria, prodotti per bambini e cosmetica. I gioielli in particolare hanno registrato un grande successo, con un fatturato nel primo anno di 11 milioni di euro, superando le previsioni di 5 milioni. A partire dal 23 giugno, saranno disponibili presso un pop-up store alla Rinascente di Milano, mentre il marchio di gioielli di sua sorella, Valentina Ferragni, sarà presente con un pop-up store alla Rinascente di Firenze.
Il lancio del primo profumo è previsto per la primavera del 2024 e si spera che abbia lo stesso successo del make-up. Un pop-up store a Roma Termini, aperto il 3 gennaio e inizialmente previsto per chiudere dopo un mese, ha invece continuato ad operare fino a metà marzo a causa dei risultati eccellenti. Un traguardo importante sarà l’apertura del primo negozio diretto a insegna Chiara Ferragni, dove saranno disponibili tutti i prodotti. L’apertura è prevista per settembre a Roma, in via del Babuino 152. Chiara Ferragni conclude affermando che, sebbene sia nota come imprenditrice digitale, considerare solo questo aspetto è riduttivo. La moda è sempre stata la sua passione e continuerà ad esserlo, ma l’ha anche imparata a considerare come una sfida imprenditoriale che affronta con una squadra fantastica e il supporto della sua famiglia.