Lo sapevate che i petali dei fiori hanno sempre gli stessi numeri? I lilla in genere hanno 3 petali, i ranuncoli 5, la speronella 6, la calendula o il crisantemo 14. Le margherite a seconda dei tipi ne hanno 21, 35, 55 oppure 89… Questi numeri fanno parte di una successione che procede all’infinito e che ha il seguente aspetto: 1, 1, 3, 4, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89, 144, ecc.
Ogni numero è la somma dei due precedenti: si chiama “successione di Fibonacci” individuata dal matematico Leonardo Pisano (detto il Fibonacci) nel 1202.
L’articolo che ripropongo venne pubblicato alcuni anni fa su una rivista per ragazzi [qui il PDF] in cui spiegavo in maniera divertente come si poteva trovare questa successione in natura. L’idea di fondo era fare avvicinare i ragazzi alla matematica curiosa, ricreativa: la “Matemagica” appunto, titolo che riprende una rubrica su Scientific American tenuta dal grande maestro Martin Gardner.
Oggi, 23 novembre, 11/23 nella notazione americana, è il Fibonacci day, una giornata per ricordare uno dei più importanti matematici della storia, colui a dobbiamo l’introduzione dei numeri che usiamo oggi, tra cui lo 0.
“Dagli ananas alle conchiglie del nautilus passando per il Partenone e l’uomo Vitruviano di Leonardo: la successione di Fibonacci la possiamo identificare in moltissimi settori, della natura e non solo”, ha spiegato Luca Balletti, dell’Unità Comunicazione e Relazioni con il Pubblico del Consiglio Nazionale dele Ricerche (Cnr). Poco noto al grande pubblico ma fondamentale per la storia della matematica, Leonardo Fibonacci nacque a Pisa nel 1170 in un’Europa in cui si utilizzavano ancora i numeri romani e il sistema di numerazione greco.
Al matematico italiano, in particolare con la pubblicazione del Liber abbaci, [qui la traduzione del libro in italiano] si deve l’introduzione in Europa delle nove cifre ‘indiane’, o arabe, e il segno 0 la cui adozione fu inizialmente osteggiata ma poi si diffuse gradualmente fino a rivoluzionare completamente la matematica.
“La data del 23 novembre, 11/23 nella notazione americana, è diventata così un pretesto per ricordare questo rivoluzionario matematico a cui dobbiamo tantissimo”, ha aggiunto Balletti.
Proprio in occasione del Fibonacci Day prende il via alla Città della Scienza di Napoli il Festival Futuro Remoto con una mostra dedicata proprio al matematico pisano e laboratori didattici per giocare con i numeri a partire dalla celebre successione.
1,61803 è il numero “aureo” che lega la Scuola Pitagorica greca alla genialità di Fibonacci, Leonardo e Le Corbusier.
Le Corbusier sviluppò “Le Modulor” all’interno della lunga tradizione di Vitruvio, che comprende l’uomo vitruviano di Leonardo da Vinci.
Questo consiste in un sistema di misure standard alle quali tutti i progettisti possono riferirsi in modo da rendere conformi alle misure standard del corpo umano tutti i progetti che questi possono realizzare
Le Modulor è basato su un corpo umano, la cui altezza è divisa in una sezione aurea che ha il suo punto centrale nell’ombelico.
Le Corbusier lo descriveva come “una gamma di misure armoniose per soddisfare la dimensione umana, applicabile universalmente all’architettura e alle cose meccaniche” e lo utilizzò nella progettazione di molti edifici. Nella costruzione della prima Unité d’Habitation, a Marsiglia, una versione del Modulor modellata nel cemento fu posizionata vicino all’ingresso.
“Il Modulor è uno strumento di misura nato dalla statura umana e dalla matematica. Un uomo con il braccio alzato fornisce nei punti determinanti dell’occupazione dello spazio, il piede, il plesso solare, la testa, l’estremità delle dita, essendo il braccio alzato, tre intervalli che generano una sere di sezioni auree dette di Fibonacci. D’altra parte, la matematica offre la variazione più semplice e nello stesso tempo più significativa di un valore: il semplice, il doppio, le due sezioni auree.” (da Le Corbusier: Il Modulor, 1949)
Sezione aurea: che cos’è il numero aureo nell’Interior Design
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