Di Caterina Boccardi
All’interno della Triennale di Milano Estate 2023, che ha aperto i battenti lo scorso 11 maggio, con cinque mesi di programmazione nel Giardino Giancarlo De Carlo di Triennale, si inserisce la mostra, curata da Nina Bassoli “HOME SWEET HOME” iniziata lo scorso 12 maggio sino al 10 settembre 2023. Un’esposizione che mette al centro la riflessione sull’idea di casa e dell’abitare.
La Triennale di Milano è una delle istituzioni italiane più prestigiose nel campo dell’arte, dell’architettura, del design e della moda. Ogni tre anni, organizza un’esposizione internazionale che rappresenta un punto di riferimento per tutti coloro che sono interessati alle nuove tendenze ed ai cambiamenti che stanno avvenendo nel mondo dell’arte, della cultura e della casa.
Infatti, quest’anno, in occasione del suo centenario, la Triennale di Milano ospita una mostra dal titolo “HOME SWEET HOME”. L’esposizione in corso, si concentra su temi come la casa, l’abitare, il benessere, l’ospitalità e la condivisione degli spazi domestici. La mostra intende esplorare le diverse modalità in cui le persone interpretano il concetto di casa, soprattutto quando si tratta di individuarne la dimensione emotiva e simbolica.

Il tutto viene messo in risalto anche dalle parole del Presidente della Triennale Stefano Boeri: “In occasione del suo centenario, Triennale Milano propone una riflessione su un tema, oggi più che mai – in un’incerta epoca post pandemica e segnata dagli spettri della guerra – di stringente attualità. ‘Una mostra di mostre sulla casa’, nelle parole della curatrice Nina Bassoli, ma anche una mostra su Triennale, sulla sua storia, sul suo futuro e sul ruolo centrale della nostra istituzione nel dibattito architettonico italiano e internazionale. Affrontare temi quali casa e lavoro, maschile e femminile, produzione e riproduzione, spazio pubblico e spazio privato è diventato imprescindibile per una seria e attenta riflessione sulla progettazione dell’ambiente domestico, che non può non partire da un’attenzione costante all’accessibilità delle informazioni e all’inclusività.”
Stefano Boeri e la Casa del Futuro: intervista all’architetto
Una delle principali caratteristiche di “HOME SWEET HOME” è la varietà delle opere esposte, che spaziano dal design di interni alla moda, dalla fotografia all’arte contemporanea.
La sua curatrice Nina Bassoli la definisce così: “Intima e universale al tempo stesso, la casa è stata l’oggetto di indagine più sensibile ai cambiamenti culturali, politici e sociali, che, fin dalle prime Esposizioni Internazionali, passando per le sperimentazioni delle case nel Parco degli anni Trenta, l’ottimismo modernista della ricostruzione, il boom economico, le esperienze postmoderne, decostruttiviste e infine il pluralismo contemporaneo, si sono materializzati in sperimentazioni audaci in grado di veicolare nuovi linguaggi, nuove aspirazioni etiche e nuovi programmi per l’architettura. Oggi, l’opera di architette, architetti e gruppi di ricerca contemporanei fa emergere con forza una nuova sensibilità, dove il lavoro di cura è da intendere come azione fondante dell’abitare, ovvero del processo di costruzione dello spazio e dell’architettura.”
Infatti, gli allestimenti dell’esposizione sono concepiti come degli ambienti domestici, dove è possibile osservare gli oggetti, le sedute, i tessuti, i mobili e gli accessori come parte integrante dell’esperienza della casa. Si tratta di ricostruzioni fedeli di interni residenziali, realizzati con materiali e tecniche avanzate, dove il visitatore può muoversi con libertà e immaginarsi di abitare quegli spazi.
L’obiettivo della Triennale di Milano è quello di offrire al pubblico una prospettiva innovativa e originale sull’abitare contemporaneo, lontano dagli stereotipi e dalle convenzioni. “HOME SWEET HOME” vuole essere il punto di incontro tra creatività, tecnologia e sostenibilità, cercando di promuovere idee e soluzioni che rispettino l’ambiente e migliorino il benessere delle persone. L’esposizione vuole tracciare “un campo in cui l’architettura sia in grado di parlare a tutti, mettendo al centro la necessità di ristabilire una relazione diretta e coerente tra i nostri bisogni più autentici e gli spazi da progettare”.
Gli ambienti della mostra sono stati progettati da alcuni tra i più interessanti studi di architettura, gruppi e centri di ricerca internazionali, come i londinesi Assemble Studio, la paesaggista francese Céline Baumann, la designer Matilde Cassani, il Canadian Center for Architecture (CCA), il gruppo di ricerca DOGMA, lo studio di architettura catalano MAIO, il collettivo Sex and the City e con i lavori dell’architetta siciliana Maria Giuseppina Grasso Cannizzo, e quelli di due studi come Lacaton & Vassal Architectes e Diller Scofidio + Renfro.
Per tutti gli appassionati di arte, design e architettura, “HOME SWEET HOME” rappresenta dunque, un’occasione imperdibile per scoprire le nuove tendenze e le idee più innovative nel campo dell’abitare.
Foto di copertina: Melania Dalle Grave DSL Studo MG
Complimenti dott. Boccardi, l’articolo da lei presentato, rappresenta in questo momento una luce in fondo al tunnel, riaccende la speranza di ritrovare un equilibrio della persona non solo fisico, visto il periodo particolare che stiamo vivendo. Sicuramente la sua opera, sarà preziosa per interpretare l’esigenze di ognuno di noi e tradurla in positività. Buon Lavoro. GP