Accade frequentemente, quasi regolarmente, che quando i modelli automobilistici si consolidano e un marchio si afferma sul mercato con una forte identità e capacità comunicativa, il rinnovamento formale di tali modelli diventa quasi interamente un compito del design. Ma quando la tecnologia modifica in parte o totalmente le logiche costruttive e ingegneristiche consolidate, accade invece che, per soddisfare le richieste di innovazione formale, il design si trovi a dover incorporare competenze tipiche dell’architettura. Questo conferma che non è possibile mettere vino nuovo in botti vecchie.
Mentre il primo caso rientra nella normalità, il secondo assume un carattere eccezionale e appartiene a cambiamenti epocali. La tecnologia, infatti, ci ha abituato, anche nelle innovazioni più radicali, a una politica dei piccoli passi e delle trasformazioni settoriali che raramente richiedono una riconsiderazione complessiva, nel secondo caso i cambiamenti profondi che coinvolgono la trasformazione delle logiche costruttive e ingegneristiche consolidate, richiedendo un’innovazione formale che va al di là delle convenzioni esistenti.
La sfida dell’architettura per il design nell’era delle innovazioni tecnologiche elettroniche
L’attuale momento, caratterizzato dagli sviluppi della tecnologia elettronica, sta ponendo e continuerà a porre una crescente pressione sulla necessità di una riconsiderazione totale del concetto di forma e dei processi metodologici che guidano le procedure stilistiche nel campo del design. Questa situazione implica che siamo di fronte a una sfida significativa che richiede una vera e propria architettura per il design.
Quando si parla di “architettura per il design“, si intende un approccio più ampio e strategico che va oltre la semplice creazione di oggetti o prodotti. L’architettura per il design implica una progettazione olistica e integrata che tiene conto di molteplici fattori, come la funzionalità, l’estetica, l’esperienza dell’utente, la sostenibilità e l’interazione con il contesto circostante.
Nel contesto delle innovazioni tecnologiche elettroniche, l’architettura per il design diventa ancora più rilevante. Le tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale, l’internet delle cose e la realtà aumentata, stanno trasformando radicalmente il modo in cui interagiamo con gli oggetti e con l’ambiente che ci circonda. Questo richiede una riconsiderazione totale del concetto di forma, che non si limita più solo all’aspetto esteriore, ma include anche la funzionalità, l’interazione digitale e l’integrazione con i sistemi tecnologici.
Un nuovo paradigma del design: affrontare le sfide dell’era tecnologica attraverso il dialogo multidisciplinare
I processi metodologici che guidano le procedure stilistiche devono essere ripensati per abbracciare l’approccio multidisciplinare necessario per affrontare le sfide del design nell’era delle tecnologie elettroniche. Ciò implica un dialogo e una collaborazione più stretti tra designer, ingegneri, esperti di tecnologia e altre figure professionali coinvolte nel processo creativo.
Questo cambiamento epocale è confermato dai numerosi e complessi problemi che il design e i centri stile devono affrontare e risolvere nel tentativo di coniugare le trasformazioni concettuali imposte dalla tecnologia con la necessità di esprimere una forma unitaria e convincente. Questi problemi derivano principalmente dalla necessità di rendere compatibile e coerente la trasformazione e il cambiamento con la continuità della tradizione. L’industria, con la sua storia e l’identità del marchio, non ama “fare salti” come fa la natura.
Pertanto, parlo di una situazione epocale perché oggi siamo testimoni del fatto che la tecnologia è arrivata al punto in cui non offre solo semplici innovazioni funzionali, ma innovazioni così radicali da rappresentare vere e proprie visioni del mondo. Questo picco si manifesta nell’emergere dell’immateriale, che non è solo l’aspetto invasivo della tecnologia avanzata, ma è ciò con cui la forma e lo stile devono confrontarsi, sia concettualmente che nel prodotto stesso. Per affrontare questa sfida in modo vincente, è necessario l’intervento di una nuova architettura per il design.
Perché affermo che l’immateriale modifica la pratica del design? Ci sono molte ragioni: modifica il concetto di spazio e la sua organizzazione strutturale e percettiva; modifica il concetto di “contenitore” rispetto a un “contenuto” evanescente; modifica l’esercizio della funzione e, di conseguenza, cambia la struttura della forma; richiede un nuovo rapporto del corpo con quell’insieme che perde la sua connotazione di “abitacolo” e assume quella di “habitazione“.
Queste trasformazioni richiedono un’architettura del design che abbracci una visione olistica, integrando competenze multidisciplinari come l’architettura, l’ingegneria e l’interazione uomo-macchina. Non si tratta solo di creare oggetti belli ed esteticamente piacevoli, ma di progettare esperienze che rispondano alle esigenze e alle aspettative degli utenti in un contesto sempre più immateriale.
Inoltre, l’immateriale introduce una nuova dimensione nel processo di progettazione: quella dell’interconnessione. Oggi, gli oggetti non sono più isolati, ma sono parte di un ecosistema digitale in cui comunicano tra loro e con gli utenti. Pertanto, il design deve considerare non solo l’aspetto fisico dell’oggetto, ma anche la sua connettività, l’interfaccia utente e l’integrazione con altre tecnologie.
Questa architettura per il design richiede anche un approccio etico e responsabile. L’immateriale comporta nuove sfide in termini di sicurezza dei dati, privacy e sostenibilità ambientale. I designer devono considerare l’impatto sociale e ambientale dei loro prodotti e adottare pratiche sostenibili lungo l’intero ciclo di vita del prodotto.
L’avvento delle possibilità offerte dall’immateriale pone una sfida epocale per il design e i designer, che devono ora trovare nuovi linguaggi, modelli di riferimento e idee innovative per rimodellare il settore automobilistico. Questo richiede un nuovo approccio che integri architettura, ingegneria e interazione uomo-macchina, tenendo conto di aspetti come la connettività, l‘interfaccia utente e l’etica. Solo adottando questa nuova architettura per il design saremo in grado di affrontare con successo le sfide e cogliere le opportunità offerte dall’era dell’immateriale. Il futuro del design dipende dalla nostra capacità di adattarci e innovare in questo contesto in continua evoluzione.