Di Piero Luigi Carcerano

Accade frequentemente, quasi regolarmente, che quando i modelli automobilistici si consolidano e un marchio si afferma sul mercato con una forte identità e capacità comunicativa, il rinnovamento formale di tali modelli diventa quasi interamente un compito del design. Ma quando la tecnologia modifica in parte o totalmente le logiche costruttive e ingegneristiche consolidate, accade invece che, per soddisfare le richieste di innovazione formale, il design si trovi a dover incorporare competenze tipiche dell’architettura. Questo conferma che non è possibile mettere vino nuovo in botti vecchie.

Mentre il primo caso rientra nella normalità, il secondo assume un carattere eccezionale e appartiene a cambiamenti epocali. La tecnologia, infatti, ci ha abituato, anche nelle innovazioni più radicali, a una politica dei piccoli passi e delle trasformazioni settoriali che raramente richiedono una riconsiderazione complessiva, nel secondo caso i cambiamenti profondi che coinvolgono la trasformazione delle logiche costruttive e ingegneristiche consolidate, richiedendo un’innovazione formale che va al di là delle convenzioni esistenti.

Arch. Piero Luigi Carcerano - Car Design

La sfida dell’architettura per il design nell’era delle innovazioni tecnologiche elettroniche

L’attuale momento, caratterizzato dagli sviluppi della tecnologia elettronica, sta ponendo e continuerà a porre una crescente pressione sulla necessità di una riconsiderazione totale del concetto di forma e dei processi metodologici che guidano le procedure stilistiche nel campo del design. Questa situazione implica che siamo di fronte a una sfida significativa che richiede una vera e propria architettura per il design.

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Quando si parla di “architettura per il design“, si intende un approccio più ampio e strategico che va oltre la semplice creazione di oggetti o prodotti. L’architettura per il design implica una progettazione olistica e integrata che tiene conto di molteplici fattori, come la funzionalità, l’estetica, l’esperienza dell’utente, la sostenibilità e l’interazione con il contesto circostante.

Nel contesto delle innovazioni tecnologiche elettroniche, l’architettura per il design diventa ancora più rilevante. Le tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale, l’internet delle cose e la realtà aumentata, stanno trasformando radicalmente il modo in cui interagiamo con gli oggetti e con l’ambiente che ci circonda. Questo richiede una riconsiderazione totale del concetto di forma, che non si limita più solo all’aspetto esteriore, ma include anche la funzionalità, l’interazione digitale e l’integrazione con i sistemi tecnologici. 

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Un nuovo paradigma del design: affrontare le sfide dell’era tecnologica attraverso il dialogo multidisciplinare

I processi metodologici che guidano le procedure stilistiche devono essere ripensati per abbracciare l’approccio multidisciplinare necessario per affrontare le sfide del design nell’era delle tecnologie elettroniche. Ciò implica un dialogo e una collaborazione più stretti tra designer, ingegneri, esperti di tecnologia e altre figure professionali coinvolte nel processo creativo.

Questo cambiamento epocale è confermato dai numerosi e complessi problemi che il design e i centri stile devono affrontare e risolvere nel tentativo di coniugare le trasformazioni concettuali imposte dalla tecnologia con la necessità di esprimere una forma unitaria e convincente. Questi problemi derivano principalmente dalla necessità di rendere compatibile e coerente la trasformazione e il cambiamento con la continuità della tradizione. L’industria, con la sua storia e l’identità del marchio, non ama “fare salti” come fa la natura.

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Pertanto, parlo di una situazione epocale perché oggi siamo testimoni del fatto che la tecnologia è arrivata al punto in cui non offre solo semplici innovazioni funzionali, ma innovazioni così radicali da rappresentare vere e proprie visioni del mondo. Questo picco si manifesta nell’emergere dell’immateriale, che non è solo l’aspetto invasivo della tecnologia avanzata, ma è ciò con cui la forma e lo stile devono confrontarsi, sia concettualmente che nel prodotto stesso. Per affrontare questa sfida in modo vincente, è necessario l’intervento di una nuova architettura per il design.

Perché affermo che l’immateriale modifica la pratica del design? Ci sono molte ragioni: modifica il concetto di spazio e la sua organizzazione strutturale e percettiva; modifica il concetto di “contenitore” rispetto a un “contenuto” evanescente; modifica l’esercizio della funzione e, di conseguenza, cambia la struttura della forma; richiede un nuovo rapporto del corpo con quell’insieme che perde la sua connotazione di “abitacolo” e assume quella di “habitazione“.

Queste trasformazioni richiedono un’architettura del design che abbracci una visione olistica, integrando competenze multidisciplinari come l’architettura, l’ingegneria e l’interazione uomo-macchina. Non si tratta solo di creare oggetti belli ed esteticamente piacevoli, ma di progettare esperienze che rispondano alle esigenze e alle aspettative degli utenti in un contesto sempre più immateriale.

Inoltre, l’immateriale introduce una nuova dimensione nel processo di progettazione: quella dell’interconnessione. Oggi, gli oggetti non sono più isolati, ma sono parte di un ecosistema digitale in cui comunicano tra loro e con gli utenti. Pertanto, il design deve considerare non solo l’aspetto fisico dell’oggetto, ma anche la sua connettività, l’interfaccia utente e l’integrazione con altre tecnologie.

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Questa architettura per il design richiede anche un approccio etico e responsabile. L’immateriale comporta nuove sfide in termini di sicurezza dei dati, privacy e sostenibilità ambientale. I designer devono considerare l’impatto sociale e ambientale dei loro prodotti e adottare pratiche sostenibili lungo l’intero ciclo di vita del prodotto.

L’avvento delle possibilità offerte dall’immateriale pone una sfida epocale per il design e i designer, che devono ora trovare nuovi linguaggi, modelli di riferimento e idee innovative per rimodellare il settore automobilistico. Questo richiede un nuovo approccio che integri architettura, ingegneria e interazione uomo-macchina, tenendo conto di aspetti come la connettività, l‘interfaccia utente e l’etica. Solo adottando questa nuova architettura per il design saremo in grado di affrontare con successo le sfide e cogliere le opportunità offerte dall’era dell’immateriale. Il futuro del design dipende dalla nostra capacità di adattarci e innovare in questo contesto in continua evoluzione.

Le sfide e le opportunità nella mobilità del futuro

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