La domanda è tutt’altro che scontata: il metaverso esiste oppure è solo una invenzione pubblicitaria?  

Qualcuno si è spinto oltre, dimostrando che in realtà quella che chiamiamo metaverso non sia altro che una bufala inventata per farci credere che esista una realtà digitale parallela alla vita reale. Ma come stanno le cose?

L’anno scorso, Facebook ha cambiato il suo nome in Meta per insistere ulteriormente sulla sua missione di creare il mondo virtuale di Metaverse e, per un po’, ha funzionato. Le cuffie di Facebook sono state vendute pesantemente durante il periodo natalizio e l’app Oculus è stata l’app più scaricata durante le vacanze. Le azioni della società che avevano registrato un minimo a settembre hanno raggiunto il picco del 3,3%, chiudendo al massimo da novembre. Ma sempre più persone stanno chiamando Meta con una promessa anticipata.

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Quindi, dove si trova il metaverso? La risposta è che effettivamente non esiste un luogo che possiamo chiamare con questo nome. Questo spazio virtuale non esiste ancora e forse non esiterà per molto, molto tempo a venire. Esistono più molti mondi virtuali (non interconnessi tra loro) che possono essere utilizzati in modo più o meno interattivo dalle persone, per incontrarsi, divertirsi, lavorare.

“Metaverso è sul termine coniato dalla letteratura cyberpunk nel 1992. Si tratta di un concetto complesso da definire esattamente, che descriverebbe un insieme di mondi virtuali e reali interconnessi, popolati da avatar”. 

E se è pur vero che il termine Metaverso è diventato popolare con l’annuncio di Facebook, che ha deciso di denominare “Meta” la holding del Gruppo (che controlla le piattaforme Facebook, Whatsapp, Instagram e gli Oculos) e di avviare un progetto con questo nome, progetto di cui si sa ancora poco.

Alcuni giorni dopo, Microsoft ha annunciato che dal 2022 integrerà il Metaverso nella piattaforma Teams con una funzionalità chiamata Mash: gli utenti potranno creare un avatar con cui partecipare alle riunioni di lavoro. A questi annunci delle big tech ne sono seguiti diversi altri.

In un recente articolo, il Washington Post ha discusso di come il Metaverso non esista ancora. E non sono gli unici ad affermarlo. Ora che il clamore iniziale della fantascienza che diventa realtà si è attenuato, stiamo iniziando sempre più a renderci conto di quante delle promesse del Metaverso Facebook (Meta) può essere all’altezza.

Il problema è che, nonostante il rinnovato interesse, l’accesso alla realtà virtuale richiede l’utilizzo di dispositivi come Oculus, che non riescono ad attirare l’interesse, e non per una questione di costi, ma per un problema di usabilità e comodità. “La prospettiva di passare molto tempo indossando un visore pesante e fastidioso, muovendosi in un ambiente virtuale con controlli innaturali, è tutt’altro che allettante per utenti poco motivati”.

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Non è nemmeno una novità, la realtà virtuale ritorna regolarmente, possiamo citare modalità virtuali come Second Live. Mondi virtuali dove la componente ludica la fa da padrone.

A questo proposito Elon Musk ha rilanciato l’idea del metaverso definendolo un “bizzarro mondo virtuale” che “sostituirà i nostri noiosi schermi bidimensionali”. “Certo, puoi metterti una TV sul naso”, ha detto. “Non sono sicuro che questo ti renda ‘nel metaverso'”.

Mentre Musk è noto per le sue opinioni controverse, non è solo lui a mettere in dubbio quanto sia realistico sia il Metaverso. Del resto anche Facebook non se le passa molto bene: il social di Meta non attrae più adolescenti, la perdita negli ultimi due anni è stata impietosa.

Inoltre, come ha giustamente sottolineato qualche esperto, finché avrai bisogno dei visori  Quest da 350 euro di Meta per far parte del Metaverso, la realtà virtuale non sarò altro che un luogo ricco di bambini un po’ cresciuti appassionati di videogiochi.

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Nonostante tutte queste premesse, esistono almeno una cinquantina di piattaforme che possono dare il grado di immersione in un metaverso digitale, dove si lavora, ci si diverte, si viaggia e si costruiscono oggetti, case e mondi virtuali.

Le più popolari piattaforme per entrare nel metaverso che segnaliamo sono:

  • Decentraland è un mondo virtuale realizzato da Ethereum. Gli utenti iscritti possono progettare edifici virtuali, case, parchi e far pagare agli altri la visita. Tutti gli elementi virtuali di Decentraland possono essere acquistati con una criptovaluta chiamata MANA. Decentraland ha ospitato anche un festival musicale con Paris Hilton. Entrare nel Metaverso Decentraland è facilissimo, basta andare su sito creare un account con il proprio avatar e iniziare l’esplorazione.
  • Sandbox è un metaverso virtuale diventato popolare da quando ha annunciato la sua partneship con Meta. I suoi avatar hanno uno stile visivo a blocchi come Minecraft e possono costruire, possedere e monetizzare utilizzando NFT e SAND. Sandbox ha anche stretto una partnership con oltre 165 marchi per creare gli avatar nel mondo virtuale di personaggi famosi come Snoop Dog e The Walkind Dead. La piattaforma Sandbox non è ancora disponibile ma in attesa si può visitare il sito e interagire con la community.
  • Stageverse è una nuova piattaforma virtuale per esperienze immersive. Ha debuttato al concerto dei Muse e consente agli utenti di assistere a concerti attraverso filmati 3D a 360° ed effetti speciali. È possibile accedere a Stageverse attraverso l’app Oculus Quest per dispositivi iOS e android.

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