Si parla molto di Generazione Digitale, ma cos’è? Il direttore di Interiorissimi su questi e altri temi in diretta TV durante il programma in onda su Rete 7 e su canali satellitari (825 SKY e 420 di TivùSAT)

Da artigiani a manager: come si lavora oggi con il digitale?
Dal coworking allo Smart Working il lavoro è cambiato per sempre. Tanto che da una ricerca rilasciata da OKTA, fornitore di una piattaforma cloud per la gestione sicura delle identità e degli accessi, emerge che dopo più di un anno in smart working i lavoratori (sia manager che impiegati) oggi vogliono lavorare dove e quando preferiscono. L’obiettivo per gli imprenditori non è più gestire un team che lavora da remoto ma costruire un’esperienza lavorativa con la persona al centro. È questo il nuovo status quo: una nuova definizione dello spazio lavorativo, in cui “si lavora ovunque ci si trovi”. Che si voglia chiamare remoto, ibrido, flessibile o dinamico, le aziende che vogliono essere competitive e attrarre talenti devono ripensare il classico posto di lavoro.
La multinazionale Okta ha rilasciato una nuova ricerca dal titolo “Il futuro dello smart working” condotta da Censuswide negli ultimi 14 mesi. Intervistati oltre 1000 dipendenti e manager italiani.
La ricerca di Okta porta a una chiara certezza: nessun posto di lavoro va bene per tutti, non più. Le aziende, quindi, devono adeguarsi.
I giovani più disponibili a trasferirsi e a lavorare in un ambiente “asincrono”
Avendone la possibilità grazie allo smart working, ben il 53% dei più giovani, nella fascia 16-34 anni, si trasferirebbe altrove, percentuale che crolla al 18% sopra il 55 anni. In generale, il 62% degli impiegati italiani sceglierebbe di rimanere esattamente dov’è (il 44% per rimanere vicino alla famiglia).
Analogamente, gli orari di lavoro tradizionali sembrano essere più apprezzati dai senior. Il 52% degli over 55 vorrebbe lavorare negli orari canonici, mentre il 66% dei giovani (tra i 25 e 34 anni) preferirebbe un ambiente asincrono, senza orari di lavoro fissi e con la possibilità di decidere quando lavorare, da dove e con quali strumenti più idonei.
In questo contesto bisogna tuttavia segnalare che il sondaggio coinvolgeva anche settori come l’Education e la Finanza, in cui spesso il lavoro asincrono non è attuabile per limitazioni tecniche o logistiche.
Dalla progettazione a distanza alla realtà aumentata
Basata su nuovi software, l’ultima generazione di strumenti digitali per architetti (e non solo) facilita il rilievo di ambienti ed edifici. E offre la possibilità di “viaggiare” negli interni prima che siano costruiti, per definirne ogni aspetto. Evitando così le brutte sorpresa.
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