Di Piero Luigi Carcerano

Cari lettori, questa intervista è stata trasmessa su Antenna 1 La Radio ed ha avuto come ospiti Cleto Munari, uno dei più importanti designer italiani della nostra contemporaneità, noto per aver saputo unire la tradizione artigianale italiana con un approccio innovativo e sperimentale in tutte le sue opere.

Cleto Munari
Cleto Munari

In questa intervista, avremo il privilegio di ascoltare la storia artistica e creativa di Cleto Munari, la sua visione sulla moda e il design, nonché la sua filosofia di vita. Ad affiancarlo il professor Liborio Termine, noto critico cinematografico e docente all’Università di Torino, che ci ha aiutato ad approfondire l’universo creativo di Cleto, dove la bellezza è sempre il progetto, inteso come ricerca ed espressione di quella verità che può trovarsi solo al di fuori degli schemi protocollari del genere in cui si inserisce.

La conversazione si è snodata in un racconto coinvolgente e emozionante sulle esperienze professionali e umane del nostro ospite, dalle prime prove in campo artistico di Cleto fino alla  attuale posizione di rilievo nel mondo del design e della cultura italiana. Una parte importante dell’intervista riguarda la passione di Cleto per la moda, il suo atteggiamento irriverente verso le “regole” del settore e il suo desiderio di trasmettere emotività attraverso i suoi progetti.

Il prof. Liborio Termine ha sottolineato l’approccio di Cleto Munari all’estetica, evidenziando il significato e il valore dell’arte e della bellezza. Tra i temi toccati l’approccio multidisciplinare di Cleto nella realizzazione delle sue creazioni che mettono in  relazione il valore dell’opera d’arte come veicolo di ulteriore creatività, e la capacità dell’arte di “tenere insieme” le diverse sfere della vita umana che nel tempo rimodellano la creatività.

La conversazione si è incentrata sulla storia artistica e creativa di Munari, dalla sua prima esperienza in campo artistico fino alla sua posizione di rilievo nel mondo del design e della cultura italiana. In particolare, è stato esplorato l’approccio di Munari a una visione irriverente e innovativa del design e ai modi elaborati per trasmettere emozioni attraverso  i suoi progetti.

INTERVISTA

Claudio Pasqua

Oggi in Impresa Radio Network abbiamo il piacere di ospitare uno dei grandi personaggi del mondo del design, Cleto Munari. Cercheremo di approfondire la sua esperienza e creatività. Insieme a noi c’è anche il professor Liborio Termine. Ci aiuterà a moderare la conversazione il nostro amico e collaboratore Piero Luigi Carcerano, con una vasta esperienza professionale di architetto e designer sia in Italia che all’estero.

Piero Luigi Carcerano

Desidero salutare i nostri ascoltatori e presentare Cleto Munari, un grande protagonista della storia del design italiano. Lo intervisterò in compagnia del mio caro amico Liborio Termine, che conosce bene la vita, le emozioni e le sensazioni che Cleto ha sempre voluto trasmettere nei suoi progetti. Per me, questo ruolo è inedito poiché non mi sono mai trovato prima nella condizione di conduttore radiofonico. So che Cleto avrà molto da raccontare e voglio che tutti ne siano partecipi.

A questo punto, chiedo a Liborio di raccontare gli aspetti più inediti della vita professionale di Cleto e della sua personalità. Siamo pronti ad iniziare un viaggio affascinante nel mondo creativo di Cleto Munari.

Termine Liborio

È un compito oggettivamente difficile per me introdurre e cercare di far emergere dal dialogo con Cleto Munari la personalità che lo caratterizza. Cleto è un personaggio che si distingue per la sua incredibile abilità nel combinare l’eccentricità e la bellezza, una caratteristica che deriva probabilmente dal suo lavoro ma che definisce anche la sua vita, una vita particolare e curiosa.

Cleto Munari

Innanzitutto ciò che colpisce di Cleto è la sua ossessione per la bellezza. Ho cercato di capire da dove deriva questa caratteristica senza voler fare una sorta di analisi psicologica. Credo che sia possibile rintracciarla in un evento familiare che ha segnato la sua infanzia: quando era bambino, la sua famiglia gli disse che era bruttino rispetto al fratello bello. Penso che Cleto abbia vissuto questo giudizio come una sorta di ferita affettiva e si sia messo alla ricerca di una rivincita attraverso il modo in cui si presentava al mondo.

Cleto Munari

Il bello, per Cleto, è sempre stato associato ai colori. I colori non erano solo un elemento esterno alla sua personalità, ma diventavano la sua stessa essenza. Cleto identificava il bello in un colore che diventava parte di sé, un colore che gli conferiva, appunto, una caratteristica di bellezza. Fin da giovane, Cleto iniziò a costruire il suo mondo intorno a questa idea di bellezza attraverso gli abiti colorati: giacche gialle, verdi e dai colori sgargianti, pantaloni diversi da quelli indossati dai suoi coetanei. Questo lo rese un personaggio straordinario all’interno della comunità di ragazzi della sua età, che invece indossavano abiti più seri e uniformi. Cleto raccontaci di questa tua eccentrica personalità.

Cleto Munari

Devo darti ragione su tutto ciò che hai detto. Diciamo che la mia storia da quando ero piccolo ha avuto come fattore predominante un senso di inferiorità in famiglia a causa di mio fratello, che era molto più bello, bravo ed educato di me e che eccelleva a scuola. Io invece ero molto diverso, e venivo considerato un tipo deludente, un “discolo” che non dava mai risultati soddisfacenti. Nasco con questo complesso e la mia rivincita arriva, se vogliamo, a quarant’anni, grazie all’incontro che ho avuto prima con Giò Ponti, poi con Marco Zanuso, ma soprattutto grazie al rapporto che ho instaurato inizialmente con Ettore Sottsass. È stato poi l’arrivo a Vicenza alla fine del ’72 di Carlo Scarpa a dare la svolta decisiva, perché l’ho frequentato giornalmente per sei anni fino a quando è morto in Giappone nel 1978.

Cleto Munari

LT

Sicuramente questa introduzione è come dire favolosa, “da favola” perché i personaggi a cui fai riferimento, Sottsass e Mendini, e poi il maestro Scarpa, costituivano già allora il gota del design e perciò rappresentavano punti di riferimento, incontri, per un alto avvio della tua futura professione, e tuttavia quello con Scarpa non lo definirei “un incontro”, quanto piuttosto la ricerca di un maestro.

Dopo anni in cui non sai ancora neppure quale sarà a strada da percorrere, una cosa la sai, l’hai avvertita, ed è il fatto che qualsiasi strada tu scelga, hai bisogno di un maestro. Non puoi percorrerla da solo e così ti scegli il maestro, che per te è stato appunto Carlo Scarpa. Tuttavia, ti accorgi subito, intuitivamente, che non basta scegliere il maestro in quanto, a suo volta, è il maestro che deve accettare l’allievo. Quindi vorrei che Cleto raccontasse come ha gestito questo incontro.

Cleto Munari
Anello Serpente – Cleto Munari

CM

Non è semplice confrontarsi con un maestro della portata di Carlo Scarpa, che ha rappresentato per il design italiano uno dei personaggi più iconici e straordinari del nostro Paese. Nonostante abitasse a Vicenza, dove Scarpa ha lavorato, non è stato facile incontrarlo. Una mia amica, che è diventata mia moglie, aveva dei rapporti di amicizia con la moglie di Scarpa e ci ha fatto incontrare. La prima volta che ho incontrato Carlo Scarpa a casa sua, alle 10 di sera, invitato dalla moglie per un caffè, non mi ha dato neppure la mano. Volevo chiedere che mi insegnasse a fare delle posate  in argento per la mia casa, ma non ne ebbi il coraggio. La moglie di Scarpa mi venne in aiuto. Al momento di licenziarci, mi disse: “Se vuole parlare col professore, venga domani mattina alle 8 a casa nostra”. (il destino è quasi sempre femminile).

Il giorno dopo sono andato da Carlo Scarpa, che la mattina alle 7:30 apriva la porta di casa sua come se fosse un bar. La gente poteva entrare e uscire quando voleva. Sono entrato. Da allora, per sei anni, ho frequentato giornalmente il professor Carlo Scarpa durante i suoi soggiorni vicentini.

Cleto Munari

Su suo suggerimento, successivamente ho iniziato a viaggiare in giro per  il mondo per conoscere i grandi architetti e designer che hanno fatto la storia in questi ambiti. Inizialmente ho visitato i paesi nordici, come Danimarca, Svezia e Norvegia, sfruttando le amicizie di Carlo Scarpa. Poi sono tornato a casa, ho ripreso a viaggiare e sono andato in Giappone, dove ho incontrato l’architetto sudanese Arata Isozaki e altri architetti giapponesi. In seguito, ho visitato gli Stati Uniti e lì ho incontrato Richard Meier e i famosi “Cinque di Philadelphia” tra cui Robert Venturi e Louis Kahn, un gruppo di architetti americani che hanno segnato la storia dell’architettura contemporanea. Durante il mio primo anno di ricerca, ho viaggiato molto per conoscere queste persone, che sono state decisive per il mio lavoro e la mia formazione nel campo dell’architettura e del design. Prima di quel momento, infatti, non avevo ancora lavorato nel settore e non avevo acquisito alcuna esperienza. La mia ricerca si concentrava sull’apprendimento dalle grandi figure del design e dell’architettura e sulla creazione di un percorso di studi personale, in cui l’esperienza con queste icone avrebbe contribuito a formare il mio stile personale.

Cleto Munari

PLC

Si può sicuramente affermare che la formazione di Cleto Munari sia stata influenzata dalle esperienze accumulate nei laboratori dei più grandi protagonisti dell’architettura e del design del mondo. Anche se non gli hanno trasmesso direttamente la loro competenza sul campo, questi maestri hanno stimolato la creatività e fantasia di Munari, fornendogli un metodo indiretto. È stato proprio grazie a questo metodo che ha iniziato il suo percorso creativo, dando vita a oggetti di design di alto profilo concettuale e di bellezza dove non trascura forma, funzionalità, materiali, stile e colore..

L’esperienza rappresenta un fattore fondamentale nella vita di coloro che scelgono professioni complesse come l’architettura e il design. È un elemento che Cleto Munari ha saputo trasformare in una risorsa preziosa, grazie alla sua vasta conoscenza del settore, sia in termini creativi che di prodotto.

Cleto Munari

LT

Cleto ha assorbito il linguaggio della creatività e delle sensazioni, comprendendo così gli approcci utilizzati dai maestri per creare i loro progetti. È stato dalla comprensione di tali approcci che Cleto ha iniziato il suo percorso creativo, inventando e producendo i suoi oggetti di design.

Cleto inoltre ha fatto una scoperta importante riguardo al rapporto tra arte e design, affermando che non è l’arte a dover dipendere dal design, ma è viceversa. Ha sviluppato quindi una metodologia per gestire la complessità che nasce dal matrimonio tra arte e design, riuscendo così a coniugare i due ambiti con originalità e innovazione.

Egli ha compreso che l’arte non ha bisogno del design, bensì è il design che deve ambire a una forte qualità estetica, appartenente al territorio dell’arte. Cleto ha sviluppato una metodologia che permette di gestire la complessità che nasce dalla fusione tra arte e design, rendendo elementi artistici funzionali dentro l’ambito del design.

Cleto Munari

La metodologia sviluppata da Cleto si basa sulla trasposizione delle opere d’arte in un ambito tridimensionale. Quando egli si imbatte in un’opera che lo colpisce esteticamente e artisticamente, cerca di trasformarla in un oggetto funzionale, come un mobile, un vaso, un anello o qualsiasi altro elemento. L’elemento di funzionalità all’interno delle opere d’arte diventa quindi il punto di partenza per la creazione di oggetti di design connotati da una grande complessità artistica.

Cleto Munari
Cleto Munari

CM

Sono perfettamente d’accordo. Inoltre, desideravo aggiungere che durante la mia attività nel mondo dell’arte, ho avuto l’onore di incontrare e coinvolgere diversi personaggi di rilievo legati alla letteratura e non solo. Tra questi, ho chiamato a far parte del mio team premi Nobel della letteratura come Nagib Mahfuzse, e ho anche avuto la fortuna di incontrare importanti esponenti della scena letteraria come Lawrence Ferlinghietti.

Cleto Munari

In particolare, ricordo con piacere un episodio che ha portato alla creazione di una penna stilografica dedicata a Nagib Mahfuzse. Con il coinvolgimento dell’architetto giapponese Toyo Ito, noto per i suoi progetti di architettura “concettuale” e la sua idea di “città simulata”, abbiamo creato una penna stilografica ispirata alle onde del mare, alle alghe e ai pesci. Questo progetto mi ha portato ad una visita al Cairo dove ho incontrato il ministro degli Esteri egiziano.

In questo modo, la mia esperienza nel mondo dell’arte mi ha permesso di incontrare figure di grande spessore, ispirandomi a creare prodotti sempre più unici e esclusivi, unendo l’artigianato alla creatività e alla capacità di innovazione.

LT

Cleto Munari ha sempre mostrato un forte interesse nella creazione di gioielli, e in un certo momento della sua carriera ha deciso di trasformarli da semplici accessori di moda a sculture da esibirsi sul corpo umano femminile. In collaborazione con l’artista Mimmo Paladino, Cleto ha attribuito alle sue creazioni le caratteristiche di vere e proprie opere d’arte. A seguito di questo, ha coinvolto famosi creativi, designer, architetti. non solo nella creazione di gioielli, ma anche in mobili, tappeti e vetri. Ha invitato i protagonisti della creatività a collaborare con lui per progetti innovativi e iconici, in cui le idee si uniscono in un gioco di interconnessioni basato sulla reciproca conoscenza dei diversi linguaggi. In più, ha stabilito un forte legame tra il design e letteratura, coinvolgendo Alessandro Mendini per l’aspetto del design  e personaggi dell’avanguardia letteraria americana, per la poesia, trasformando le loro poesie in sorprendenti lettere proiettate su un piano di vetro e da qui su un tappeto. Così, ha creato un design in movimento in cui poesia, luce e materia si fondono in un gioco dove le creatività si uniscono e l’oggetto non è solo un design ma diventa un’opera d’arte vera e propria.

Cleto Munari

La ricerca di Cleto si è sempre concentrata sull’integrazione tra arte e design. Non ha cercato solo un interlocutore che fornisse le idee o le soluzioni, ma piuttosto opportunità per lavorare insieme per scommettere sul valore delle forze combinate. La sua creatività si unisce a quella degli altri professionisti coinvolti nel progetto, ma gli oggetti che vengono creati mantengono comunque la sua impronta di designer fuori dagli schemi tradizionali. Nonostante abbia collaborato con protagonisti del design italiano come Mendini e Sottass, non ha mai rinunciato alla propria identità creativa. Munari è un designer a tutto tondo, ed esperienze significative con protagonisti dell’arte come Andy Warhol hanno rafforzato il bisogno di mantenere viva la voglia di essere se stesso.

CM

Io ho sempre avuto un problema che si chiama curiosità.

Ho sempre avuto il desiderio di conoscere e di incontrare persone stimolanti e interessanti. Ho avuto la fortuna di visitare spesso gli Stati Uniti, fin dal 1965. Durante questi viaggi, ho avuto la possibilità di incontrare grandi artisti, come Jackson Pollock, Roy Lichtenstein, e Robert Rauschenberg, e frequentare i loro circoli. All’epoca, non ero molto interessato all’arte o al design, ma queste frequentazioni mi hanno comunque arricchito umanamente e artisticamente. Tutto questo è iniziato grazie all’incontro con Carlo Scarpa a Vicenza, che ha suscitato in me la curiosità per il mondo dell’arte e del design. In quel periodo, frequentavo anche Andy Warhol, il quale allora lavorava come vetrinista per il negozio Bonwit sulla Quinta Strada. Grazie a queste esperienze, sono stato in grado di coniugare la tradizione artigianale italiana con l’innovazione tecnologica, creando oggetti di design unici e ricercati, come ho imparato a fare con grande maestria da Carlo Scarpa.

Cleto Munari
Cleto Munari – Vasi Rana

PLC

Un aspetto fondamentale da evidenziare è che i tuoi prodotti sono il risultato anche di grandissime abilità artigianali. Ciò significa che ogni creazione ha un valore unico e particolare che nasce anche dall’esperienza dei maestri artigiani che la realizzano. Il loro lavoro è un’arte in sé, che richiede grande maestria e passione, e si tramanda da generazioni, portando con sé un patrimonio inestimabile di tradizione e competenze. La perfetta combinazione di design e manifattura artigianale rende ogni prodotto un gioiello prezioso, frutto di una lavorazione che valorizza la bellezza del materiale e dei dettagli, in questo senso, ogni tuo prodotto è un vero e proprio capolavoro che rappresenta il meglio del Made in Italy e dell’artigianato di alta qualità.

CM

Sì certo, diciamo che nei sei anni che Carlo Scarpa è stato a Vicenza frequentavamo le falegnamerie, le fonderie, le aziende argentiere. Lui viveva per la curiosità dell’oggetto, sia quando veniva progettato sia quando veniva realizzato. Io tuttora ho mantenuto la stessa passione. Mi interesso del progetto ma anche del prodotto e vorrei che l’oggetto e il giorno dopo della fine del progetto fosse già realizzato. Non è facile però vivo metà del mio tempo nei laboratori di oreficeria di argenteria, della lavorazione del ferro e contemporaneamente frequento gli studi letterari, gli amici del settore dell’arredo perché è il mondo che mi interessa di più.

Cleto Munari

LT

Mi sorprende sempre il fatto che la tua passione per i mosaici, che può sembrare un capriccio artistico, abbia invece una ragione profonda ed abbia un impatto culturale, ideologico e filosofico così forte. La cultura del nostro tempo si caratterizza per la ricerca dell’elemento atipico, che tu hai saputo utilizzare attraverso l’inserimento di mosaici nei tavoli di marmo. Non hai solo ripreso l’utilizzo del mosaico come tecnica artistica, ma hai dato una nuova vita a un’arte antica, trasformandola in un segno distintivo della tua  personalità artistica e del tuo modo di vedere e concepire il mondo. In questo modo, hai contribuito alla rimodulazione dell’arte, andando oltre l’estetica per creare opere che vanno oltre la loro funzione decorativa, per essere davvero significative e rappresentative della tua visione di designer.

CM

Leggendo e studiando, sono casualmente incappato in un testo che trattava “il Commesso Fiorentino”, una tecnica decorativa che utilizza marmi intagliati e pietre dure accostati a marmi e pietre semi-preziose colorate, per creare decorazioni particolarmente raffinate e belle, ottenendo effetti cromatici paragonabili alla pittura. La famiglia dei Medici ha continuato a coltivare la passione per questa forma d’arte, tanto da istituire, nel 1588, una manifattura ad essa dedicata.

Cleto Munari

Mi ha colpito una leggenda riguardante i Medici e il Commesso Fiorentino: sembra che Giuliano dei Medici si lamentasse con il fratello del fatto che gli artisti appoggiassero i loro progetti a terra, e Cosimo dei Medici rispondesse con l’idea di utilizzare dei tavoli per disegnare i progetti. La leggenda vuole che Ferdinando dei Medici invitasse 14 o 15 artisti, tra cui Donatello, così come altri personaggi del mondo dell’arte, a disegnare questi tavoli in marmo intarsiato.

Questo racconto ispirò la mia idea di creare dei tavoli intarsiati in chiave contemporanea, che ho condiviso con artisti del calibro di Michele de Lucchi, Mendini, Massimiliano Fuksas, Doriana Fuksas e molti altri. Ho dedicato tempo e impegno per studiare questi tavoli e realizzarne dei disegni. Ho invitato questi artisti a fare lo stesso, ottenendo 15-20 tavoli eccezionali che costituiscono per me una bellezza unica.

C’è un libro che presenta questi tavoli intarsiati, che costituiscono un’opera da ammirare. Anche se so che questi tavoli rappresentano una grande sfida in termini di approccio commerciale, non ho mai pensato di limitarmi nel creare il meglio sul mercato. Ho sempre cercato di raggiungere il massimo della qualità e di essere all’avanguardia in questo campo.

Cleto Munari

LT

Quello che tu hai detto mi trova perfettamente d’accordo però c’è un passo avanti anche nelle tue opere che ti mette in sintonia più profonda con i Medici. I Medici cosa fanno? inventano una cosa importantissima, non ne sono magari consapevoli. Vivono in un’epoca in un momento storico in cui la cultura ha creato un allontanamento dell’uomo da Dio e di Dio dalla natura per cui la natura non è più nelle case non fa più parte dell’abitato umano. C’è questa separazione e il commesso fiorentino fa proprio attraverso quel mosaico riporta la natura nelle case. Oggi perché ti è venuta questa idea? Perché hai trovato questa sintonia con i mosaici? Oggi il grande tema di cui si parla è il tema dell’ecologia, il tema del recupero della natura, di un diverso modo di accostarci ad essa. Quindi tu riprendi uno stile del 500 per riproporre lo stesso tema in una chiave filosofica che si rinnova nella contemporaneità. Cerchi di portare anche il colore, di portante nelle case tutto quello che allontana la tristezza e con quel colore dai vita all’habitat.

PLC

Cosa faranno anche i giovani, direi soprattutto cosa farà Cleto, perché so che ha tanti programmi e non starà certo ad aspettare passivamente che il tempo passi. Oggi Cleto ci ha raccontato storie straordinarie e ha parlato degli incontri e delle persone che gli hanno trasmesso non solo la curiosità, ma anche la capacità di affrontare il lavoro di designer. Essere un designer significa affrontare non solo la fase creativa, ma anche quella tecnica e quella produttiva, che non è una cosa per tutti. Naturalmente ci sono anche tutte le influenze che derivano dagli incontri e dalle relazioni che si creano nella vita, e lui ha avuto tantissimi incontri di livello superiore. So che Cleto ha in mente di muoversi, anzi si è già mosso, perché ha già dei programmi per lavorare in Oriente. Vorrei sapere da te, Cleto, quali sono le motivazioni che ti hanno spinto, oggi, ad affrontare un mercato così difficoltoso come quello orientale.

Cleto Munari
Cleto Munari

CM

In realtà sono loro che mi hanno cercato e mi hanno chiesto di collaborare con loro, richiedendo espressamente “il mio design italiano” non solo il “made in Italy”. In particolare, una grossa azienda cinese, tramite un conoscente, mi ha chiesto un progetto e delle mie idee per la produzione e vendita di nuovi divani in Cina. Sto lavorando a questo progetto e spero di poterlo concludere il prima possibile. Ulteriormente, quest’anno presenterò una nuova serie di occhiali sul mercato internazionale che saranno completamente innovativi e interessanti per aziende italiane e francesi, mentre produrrò questi occhiali in mercati giapponesi, coreani e olandesi. Sono convinto del gran successo che otterranno. Inoltre, sto ancora lavorando su penne stilografiche, nell’orologeria, nel mondo della ceramica, e infine stiamo preparando una serie di tappeti che sto facendo produrre in Iran e in Turchia. Collaboro con una grossa azienda friulana specializzata in salotti, divani e mobili, e sto anche creando una serie di oggetti d’arredo.

Spero di poter continuare a lavorare almeno fino al 2025 per sviluppare tanti altri oggetti. Faccio al momento solo piani quinquennali e devo ancora definire in quale settore voglio continuare a lavorare.

Cleto Munari

PLC

Non ti mancherà il tempo. Hai davanti a te un futuro di idee e progetti da dedicare al tuo lavoro. Hai menzionato di collaborare con mercati esteri come la Corea, il Giappone, la Cina e gli Stati Uniti. Il tuo modo di affrontare il design è sempre stato internazionale, i prodotti che hai realizzato non sono mai stati pensati solo per il mercato italiano. Non ti sei limitato a produrre solo per l’Italia, perché sarebbe diventato autoreferenziale. TI sei sempre messo in discussione, cercando di confrontarti con mercati molto più ampi. Oggi, la creatività rischia di omologarsi a causa della comunicazione veloce e delle tecnologie efficienti. Hai sempre preso questo fattore in considerazione nella tua produzione? Come pensi che l’innovazione tecnologica abbia influito sui tuoi prodotti?

Cleto Munari

CM

Ho utilizzato la tecnologia al servizio della mia creatività e della crescita dei miei prodotti, permettendomi di creare oggetti innovativi e attuali di alta qualità. Purtroppo, nel mondo del lusso, la tecnologia ha un ruolo fondamentale, ma spesso ha come effetto quello di appiattire i prodotti. Sono pochi i brand che si differenziano tra loro, soprattutto nel settore dei gioielli, come Cartier e Bulgari, o nel mondo dell’abbigliamento, con la produzione di prodotti spesso uniformati.

I vestiti sono uguali, le collane sono uguali e tutti portano lo stesso tipo di orologio. Io voglio invece uscire dagli schemi tradizionali e, come ho sempre fatto, produrre oggetti che rispecchiano il mio stile e le mie idee.

Ho delle persone vicine che mi aiutano a valutare la qualità dei miei prodotti, ma ciò che voglio è differenziarmi realmente. Non è semplice perché le grandi aziende hanno uffici di marketing molto efficienti, ma le piccole come la mia, riescono comunque a trovare la loro collocazione sul mercato. Sono felice di poter fare ciò che amo e di avere l’opportunità di farlo in modo autonomo.

Questo incontro con voi è stato un grande evento e un’importante occasione per il Made in Italy. Desidero ringraziare tutti gli ascoltatori e gli amici qui presenti per la splendida giornata che abbiamo vissuto insieme. Sono convinto che questo sia stato un momento molto prezioso per me e per tutti coloro che hanno partecipato.

CP

Io passo la parola al nostro amico architetto Piero Luigi carcerano che farà i saluti e si congederà  dai nostri ospiti e dal grande maestro Cleto Munari.

Cleto Munari

PLC

Innanzitutto, desidero esprimere un sincero ringraziamento a tutti voi per essere qui con noi oggi. Grazie per aver dedicato il vostro tempo a questa conversazione che ha avuto come protagonista un designer eccezionale come Cleto Munari. Vorrei inoltre ringraziare Cleto Munari per essere venuto da Vicenza per condividere con noi la sua esperienza nel mondo del design, e Liborio Termine per aver reso possibile quest’incontro.

La presenza di Cleto oggi ci ha permesso di apprezzare la sua arte e di conoscere i retroscena delle sue creazioni, ed è stato un enorme piacere avere la possibilità di ascoltarlo.

Vi ringrazio quindi ancora di aver partecipato a questa conversazione, e ora lascio la parola a Liborio per qualche commento finale. Successivamente, Cleto concluderà con un ultimo saluto. Ancora una volta, grazie a tutti voi per la vostra partecipazione.

LT

Grazie soprattutto a Piero che ci ha permesso questo contatto con gli ascoltatori. Auguro a Cleto mille anni ancora di buon lavoro.

Cleto Munari

CM

Ringrazio tutti gli ascoltatori. A volte vengo chiamato “maestro del design”, ma non sono un maestro né un designer. Sono un artigiano che ha imparato questo mestiere nella bottega accanto a miei amici architetti e designer di importanza internazionale. Amo veramente questo lavoro e mi dà la gioia di vivere. Continuerò a farlo con passione. Grazie ancora a tutti.

Cleto Munari

CP

Desidero inoltre ricordare che la biografia di Cleto Munari è disponibile sul sito  www.antennauno.com nella sezione blog, dove potrete trovare tutte le sue opere e molte anticipazioni sulle prossime trasmissioni. Grazie ancora per averci seguito e grazie mille ai nostri ascoltatori.

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