L’industria automobilistica italiana si trova di fronte a tre sfide emergenti che richiedono una riflessione approfondita e misure adeguate. Queste emergenze riguardano la crisi di mercato, la sicurezza stradale e la transizione energetica. Analizziamole una ad una.
1. La crisi di mercato: Nel 2022, il numero di immatricolazioni in Italia ha raggiunto un livello simile a quello del passato, ma il 2023 vedrà un calo del 21,7% rispetto al periodo pre-pandemia. Gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche o a basse emissioni di CO2, previsti nel precedente anno, non hanno riscontrato il successo sperato, in quanto non rispondevano alle esigenze dei consumatori. Questa situazione è particolarmente preoccupante considerando che il settore automobilistico, compreso il suo indotto, rappresenta il 12% del PIL italiano.
2. La sicurezza stradale: A causa del mancato rinnovamento del parco auto, l’età media dei veicoli in Italia è salita a 12 anni e 2 mesi, contro i 10 anni di Germania, Regno Unito e Francia. Questo non solo ha implicazioni in termini di emissioni inquinanti, ma ha anche un impatto sulla sicurezza stradale. Nel 2021, il numero di morti sulle strade italiane è stato di 49 persone per milione di abitanti, un dato significativamente più alto rispetto a quello tedesco, pari a 31.
3. La transizione energetica: Questa è una sfida di portata globale che ha un impatto significativo anche sul settore automobilistico. Il passaggio a una mobilità più sostenibile richiede una transizione dall’uso di combustibili fossili a fonti di energia pulite, come l’elettricità.
Per affrontare queste tre sfide, è stata suggerita l’adozione di una politica di incentivi efficace. Ciò include l’implementazione di incentivi per rinnovare il parco auto e ridurre le emissioni di CO2, nonché misure per sostenere la transizione energetica.
Gli incentivi per le auto con basse emissioni di CO2, previsti dal 10 gennaio, sono in vigore, ma i fondi stanno rapidamente diminuendo. È dunque essenziale non solo rifinanziarli, ma anche aumentare l’entità dell’incentivo attuale, che è di 2.000 euro, una cifra non sufficiente per stimolare l’acquisto di un’auto nuova.
Per quanto riguarda la transizione energetica, esistono incentivi per l’acquisto di auto a zero o a basse emissioni di CO2, ma tali incentivi rischiano di rimanere inutilizzati a causa dei vincoli posti sui soggetti che possono usufruirne e sul tipo di auto che può essere acquistata con l’incentivo.
Per sostenere il mercato dell’auto, promuovere la rottamazione delle auto più vecchie e pericolose e procedere verso la transizione ecologica, è essenziale che vengano adottati nuovi incentivi. Solo attraverso una strategia ben pianificata e incentivi adeguati, si potrà affrontare efficacemente queste tre emergenze e garantire un futuro sostenibile per l’industria automobilistica italiana.
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