Il ruolo cruciale del design come connessione tra arte e comunicazione

Di Piero Luigi Carcerano

Cari lettori, Il tema della relazione tra arte, design e tecnologia nell’età contemporanea è di grande rilevanza storiografica ed estetica. L’importanza delle tecnologie comunicazionali e dei mass media hanno portato a una profonda mutazione delle pratiche artistiche e alle enunciazioni estetiche, delineando un complesso tema di riflessione.

Per comprendere questo fenomeno, è necessario soffermarsi sul concetto di contemporaneità e sulla sua definizione storica. Secondo un’ipotesi empirica, la storia diventa contemporanea quando si stabilisce una condizione strutturale di sincronia e/o contestualità nei processi delle relazioni umane. In questo contesto, la comunicazione gioca un ruolo centrale e trova nella tecnologia dei mass media il fattore caratterizzante di tale condizione.

Questa condizione influisce in modo significativo sulla pratica artistica e sulla produzione estetica di opere d’arte e di oggetti del design. L’arte contemporanea e il design sono infatti sempre più connessi con le nuove tecnologie e con il mondo digitale, che ne hanno modificato la fruizione e la percezione.

Cleto Munari
Opera di Cleto Munari

Le nuove tecnologie hanno un ruolo fondamentale nella pratica artistica contemporanea grazie alla loro capacità di offrire nuove possibilità creative e di comunicazione che diventano parte integrante del percorso creativo degli artisti. Questo è indissolubilmente legato alla loro capacità di innovazione, e le tecnologie comunicazionali e i media costituiscono un elemento chiave per la sperimentazione artistica dei nuovi creativi.

È fondamentale comprendere che gli oggetti comuni non devono essere visti unicamente come beni scambiabili, ma anche come oggetti in grado di coniugare valore estetico e funzionale e quindi avere un forte impatto di comunicazione.

La creatività rappresenta un importante strumento che consente di far emergere la bellezza intrinseca dell’arte, ristabilendo la significativa connessione tra emozione e percezione. Questo vale non solo per l’arte, ma anche per il design, il quale rappresenta oggi un’importante opportunità per processi multidisciplinari di cui i creativi sono parte integrante.

In questo senso, il design si configura sempre di più come veicolo di processi multidisciplinari in grado di arricchire l’oggetto finale, il quale non deve essere visto solo come un prodotto, ma come un’opera in grado di coniugare estetica e funzionalità. Oggi, il design gioca un ruolo fondamentale nella comunicazione dell’oggetto, dove la forma e la struttura dell’oggetto stesso hanno un impatto diretto sulla comunicazione e sulla percezione dell’oggetto stesso.

Come esemplificato dal lavoro di Cleto Munari, il design può attraversare l’arte e l’arte può attraversare il design. In aggiunta a questa considerazione potremmo considerare, come realtà del nostro tempo i programmi tridimensionali virtuali, che restituiscono ancora del prodotto fisico l’immagine che lo rappresenta.

Intervista a Cleto Munari: la bellezza come progetto e la creatività come veicolo di espressione

È l’immagine, infatti, e che diventa protagonista della comunicazione, diventando a sua volta un prodotto artistico. In questo modo, la comunicazione diventa un elemento essenziale nella percezione dell’oggetto, creando una connessione inscindibile tra immagine e prodotto, tra forma e funzione che insieme affrontano il mercato.

Cleto Munari - tavoli in marmoQuesta posizione coincide con quella espressa da Liborio Termine a proposito del lavoro svolto da Cleto Munari nei tavoli di marmo che mostrano il legame tra l’oggetto d’arte e il suo valore insieme estetico e funzionale.

Il pensiero di Karl Marx sulla mercificazione degli oggetti comuni come il tavolo ci porta a riflettere sulla nostra società moderna e la sua dipendenza dal consumo di merci e sull’uso che se ne fa. La trasformazione del tavolo in merce ci dimostra come la sua funzione e il suo valore d’uso siano oggettivamente legati alla funzione del mercato e alle dinamiche che lo regolano. Un processo di mercificazione che spesso  subordina l’oggetto d’arte alle leggi del mercato e ne disperde la connessione con la sua autentica funzione estetica e di creatività.

Interessante perciò è vedere come Cleto Munari introduce nella sua metodologia di costruzione dell’oggetto una autentica progettualità di difesa del portato artistico.

Cleto Munari Kazimir
Cleto Munari: Kazimir – Kazimir Severinoviˇc Malevicˇ (1878-1935) è stato un pittore russo cui si deve il merito dell’astrattismo geometrico e del movimento artistico d’avanguardia denominato Suprematismo – ovvero il mondo della non rappresentazione – sviluppatosi in Russia durante e dopo la Prima Guerra Mondiale.  

La descrizione di Liborio Termine nel suo testo “Essenza del marmo” si concentra sull’importanza della bellezza estetica e funzionale dei tavoli preziosi di Cleto Munari.

Secondo Termine, i tavoli in marmo di Munari, ispirati al “Il Commesso Fiorentino”, una tecnica decorativa che utilizza marmi intagliati e pietre dure, sono oggetti di grande importanza estetica e rappresentano un esempio di come l’arte possa unire elementi di bellezza e funzionalità in un unico oggetto.

In altri termini, i tavoli di Munari incarnano una sorta di “epifania” dell’arte, una fusione di elementi funzionali e artistici che li rendono unici e preziosi.

Il testo fornito descrive il concetto dell’arte musiva, cioè la tecnica di creare un’immagine componendo tessere lapidee come il marmo. Grazie all’accostamento e alla disposizione delle tessere, l’immagine assume una forma che richiede la partecipazione attiva dello spettatore per essere completata e compresa nel suo contesto

Cleto Munari - Ettore
Cleto Munari, Ettore (omaggio a Sottsass) – Top in pianta quadrata e gambe rotonde. Il perimetro e il diametro. E poi quello spiccare di figure colorate che fanno capolino sulla superficie candida e omogenea del Bianco Pentelico, dall’esterno verso il centro, come ombre di edifici ed alberi visti da sotto. C’è una grande macchia in striato Verde Asia che rievoca la chioma di un tiglio, triangoli isoscele singoli in Giallo Siena somiglianti a tetti appuntiti, o appaiati come a formare una montagna in Rosso Mantegna; semicerchi e forme dai contorni irregolari e frastagliati in pietra Azul Macaubas. 

L’immagine musiva è a bassa definizione in quanto non può mostrare dettagli o parti tridimensionali, ma crea uno spazio tutto suo che si contrappone alla percezione uniforme e continua del mondo visivo. Il testo suggerisce che l’arte musiva non solo ha una funzione decorativa, ma anche una funzione estetica e cognitiva, che richiede la partecipazione attiva e la riflessione da parte dello spettatore.

Buona lettura

Segue: “l’essenza del marmo” di Liborio Termine

Essenza del marmo: I tavoli preziosi di Cleto Munari

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