L’Accademia Telematica Europea ha lanciato il mese scorso i primi corsi in realtà virtuale nel Metaverso rivolti agli iscritti ai corsi di Interior Design e di comunicazione scientifica e di impresa in collaborazione con Impresa Radio Network, il programma di comunicazione multimediale per imprese, arti e professioni ideato da RADIO ANTENNA UNO. Come si entra, come si studia e come si lavora e si ha successo in una delle piattaforme virtuali più interessanti della nuova generazione di Internet? 

Il metaverso è una delle realtà più promettenti per il lavoro, per i professionisti e le imprese

Le prime lezioni si sono tenute già ai primi di febbraio – ci comunica l’Accademia – nell’Auditorium virtuale della scuola di formazione alla presenza dei primi allievi ai corsi di Architettura di Interni in realtà virtuale. Durante questo fine settimana alcuni iscritti ai corsi esporranno i primi lavori all’interno di questa piattaforma. 
 
metaverso
 
Avatar e ambienti virtuali che riproducono aule, auditorium e laboratori dove poter interagire con i docenti ed altri iscritti ai corsi che si trovano anche a migliaia di km di distanza. Nascono così in provincia di Torino i primi corsi dell’Accademia Telematica Europea nel Metaverso: un progetto ideato per rendere l’apprendimento più coinvolgente e anticipare così le professioni del futuro nei nuovi media digitali. 
 
Coordinati da Claudio Pasqua, docente in Progettazione e Management del Multimedia per la Comunicazione, Gabriella Cevrero, progettazione e ottimizzazione del colore e Ivana Canavesi, specializzata in Brand Identity e immagine aziendale, i corsi descrivono come la realtà virtuale influenzi settori in campi diversi, dalla cultura popolare all’architettura, dalla  sociologia del lavoro alla comunicazione aziendale.
accademia telematica europeaI corsi fanno parte di uno studio condotto dal Laboratorio di Progettazione Virtuale dell’Accademia Telematica Europea che esamina come le tecnologie virtuali possono essere utilizzate efficacemente in contesti educativi e nelle attività professionali e di impresa. 
 
Il coordinatore scientifico del corso, Claudio Pasqua ha avuto l’idea dopo aver insegnato progettazione in realtà virtuale per oltre 15 anni. Autore di numerosi articoli sull’argomento la sua esperienza risale alla fondazione Second Life, dove svolgeva i primi corsi di modellazione architettonica 3D all’interno della  piattaforma fondata da Philip Rosedale.
 

“Abbiamo fondato l’accademia Telematica Europea ormai oltre 15 anni fa – spiega Claudio Pasqua – e da allora molte attività professionali sono migrate addirittura completamente online. Tra queste c’è la progettazione architettonica. E anche se in alcuni casi gli ambiti lavorativi sono rimasti fisici, hanno tuttavia acquisito una capillarità digitale, con esperienze inedite realizzate per aumentare l’esperienza soprattutto delle nuove generazioni, come la Generazione Z, come quella di acquisto negli store. Un processo progressivo, e che sta rivoluzionando non solo le nostre vite, ma anche lo stesso equilibrio economico mondiale”.

 
L'avatar di Claudio Pasqua nello spazio museale di SpaceX durante una lezione di Space Architetture
L’avatar di Claudio Pasqua nello spazio museale di SpaceX durante una lezione di giornalismo scientifico sulla Space Architecture
 
A seconda della struttura del corso, gli studenti utilizzeranno le ore di lezione per partecipare a esperienze di realtà virtuale da soli o in gruppo, comprese le esercitazioni in classe. 
 
“Ogni settimana, il corsi sono incentrati su diverse aree in cui la realtà virtuale può essere utilizzata nel mondo reale – spiega Gabriella Cevrero -.  A seconda della struttura del corso, gli studenti utilizzeranno le ore di lezione per partecipare a esperienze di realtà virtuale da soli o in gruppo, comprese le discussioni in classe. Solo per i corsi più avanzati, come quelli di modellazione 3D rivolti agli architetti digitali  sarà necessario dotarsi di attrezzature più sofisticate come i visori VR”.
 
Corsi nel metaverso
 
Anche gli esami si svolgono attraverso la piattaforma del metaverso che in questi casi viene essere aperta al pubblico.

 

“Nel metaverso  gli studenti possono provare la realtà virtuale e applicarla a case studies aziendali reale – afferma Ivana Canavesi – e tutto quanto senza la necessità di strumenti complessi da utilizzare, come caschi o visori. Basterà collegarsi anche solo con un semplice smartphone per accedere alle aule”.

 
Ivana Canavesi nel metaverso
Una lezione di Ivana Canavesi nel metaverso
 
Le materie, che stanno già attirando iscritti provenienti da tutti Italia e dall’estero, usufruiranno di questa tecnologia anche per promuovere attività e aziende collegate. 
 

“I corsi saranno organizzati con la partnership di Impresa Radio Network – spiega Carla Canapé, editrice dell’emittente RADIO ANTENNA UNO –  e in alcuni casi realizzati con piattaforma digitale o in studio, e con l’ausilio dei nostri speakers professionisti per dare la possibilità alle aziende  che prenderanno parte al progetto di entrare con noi nel metaverso e sperimentare nuove forme di comunicazione e brand awarenes”  

 
metaverso in radio
 

Che cos’è il metaverso? 

Attualmente una delle principali parole d’ordine nel mondo della tecnologia, degli affari e della finanza, è un termine  coniato da Neal Stephenson nel suo romanzo Snow Crash del 1992 per descrivere un mondo virtuale ampiamente utilizzato nel suo futuro immaginario, una distopia del XXI secolo. In Snow Crash, il metaverso è un mondo di realtà virtuale raffigurato come un mercato che circonda il pianeta in cui è possibile acquistare e vendere immobili virtuali e in cui gli utenti che indossano occhiali VR abitano avatar 3D la cui forma hanno la libertà di scegliere.

In termini più ampi, il metaverso è inteso come uno spazio virtuale graficamente ricco, con un certo grado di verosimiglianza, dove le persone possono lavorare, giocare, fare acquisti, socializzare – in breve, fare le cose che gli umani amano fare insieme nella vita reale (o, forse più al punto, su internet). I sostenitori del Metaverso spesso si concentrano sul concetto di “presenza” come fattore determinante: sentirsi come se fossi davvero lì e sentirsi come se anche le altre persone fossero davvero lì con te.

Questa versione del metaverso esiste probabilmente già sotto forma di videogiochi. Ma c’è un’altra definizione del metaverso che va oltre i mondi virtuali che conosciamo. Questa definizione in realtà non descrive affatto il metaverso, ma spiega perché tutti pensano che sia così importante. Questa definizione non riguarda una visione per il futuro o una nuova tecnologia. Piuttosto, guarda al passato e alle tecnologie ormai banali di Internet e degli smartphone, e presume che sarà necessario inventare il metaverso per sostituirle.

L’influente venture capitalist Matthew Ball, che ha scritto molto sul metaverso, lo descrive come “una sorta di stato successore di Internet mobile”. (Mark Zuckerberg, che l’anno scorso ha dato alla sua azienda Facebook il nome Meta e ha detto che il metaverso sarebbe stato il suo fulcro, ha usato una frase quasi identica; chiaramente, i saggi di Ball sono estremamente influenti sul pensiero della Silicon Valley.) Ricorda quando gli smartphone hanno rivoluzionato la tecnologia, il l’economia e la società stessa? Il metaverso dovrebbe essere uno spartiacque equivalente e molte aziende vogliono anticiparlo.

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