Legambiente ha pubblicato la classifica “Mal’Aria di città. Cambio di passo cercasi”, evidenziando che Torino, Milano, Modena, Asti, Padova e Venezia sono tra le città più inquinate d’Italia.
Non è possibile definire la città più inquinata d’Italia in quanto tutto dipende dal tipo di inquinante a cui ci vogliamo riferire.
La città più inquinata d’Italia nel 2023 è Torino e Milano per il il PM10, Monza per il PM 2.5 e Milano per l’NO2
Nel corso del 2022, cinque città italiane hanno superato i limiti giornalieri di PM10 due volte. Tuttavia, la situazione è ancora più allarmante se si considera che l’Unione Europea ha stabilito nuovi target da raggiungere entro il 2030 e, se si fa riferimento a tali target, risulterebbero essere a rischio il 76% delle città per il PM10, l’84% per il PM2.5 e il 61% per l’NO2.
L’inquinamento atmosferico rappresenta uno dei problemi ambientali più gravi del nostro tempo, generato principalmente dall’emissione di sostanze inquinanti da parte delle attività umane. Queste sostanze si accumulano nell’aria e possono causare danni alla salute umana, alla fauna e alla flora.
Tra le particelle inquinanti, le PM2.5 sono considerate tra le più pericolose per la salute umana, poiché sono in grado di penetrare profondamente nei polmoni e di entrare in circolo nell’organismo, causando infiammazioni, problemi respiratori, malattie cardiovascolari e anche tumori.
Per ridurre l’inquinamento atmosferico e limitare l’emissione di sostanze inquinanti, sono necessarie politiche e strategie di intervento volte a favorire la mobilità sostenibile, l’utilizzo di energie rinnovabili e l’adozione di tecnologie pulite. Inoltre, è importante promuovere la sensibilizzazione della popolazione sull’importanza della riduzione delle emissioni e sull’adozione di comportamenti eco-sostenibili.
Come ridurre l’inquinamento atmosferico nelle nostre città
L’inquinamento è un problema ambientale sempre più rilevante in tutto il mondo. Si tratta di una contaminazione dell’ambiente da parte di sostanze e materiali che possono avere effetti negativi sulla salute umana e sull’ecosistema in generale.
L’inquinamento può avere diverse fonti, tra cui l’industria, il traffico veicolare, l’agricoltura e l’uso di combustibili fossili. Le sostanze inquinanti possono essere rilasciate nell’aria, nell’acqua o nel suolo, e possono avere effetti immediati o a lungo termine sulla salute umana.
Uno dei principali tipi di inquinamento dell’aria sono le particelle PM2.5. Si tratta di particelle di dimensioni inferiori a 2,5 micron, ovvero molto piccole e difficili da filtrare. Le particelle PM2.5 sono prodotte principalmente dalla combustione di carburanti fossili e da alcune attività industriali. Sono in grado di penetrare profondamente nei polmoni e possono causare problemi respiratori, malattie cardiovascolari e persino il cancro.
Per ridurre l’inquinamento dell’aria e, in particolare, la presenza di particelle PM2.5, esistono diverse strategie. Una delle più efficaci è la riduzione delle emissioni dei veicoli, ad esempio attraverso l’uso di mezzi di trasporto pubblico elettrici o a idrogeno, o di biciclette elettriche o a pedali. Inoltre, le industrie possono adottare tecniche di produzione più pulite e rispettose dell’ambiente, e le autorità locali possono promuovere politiche di mobilità sostenibile e la creazione di zone a bassa emissione.
Un altro modo per ridurre l’inquinamento dell’aria è l’uso di filtri e purificatori d’aria. Questi dispositivi possono aiutare a rimuovere le particelle PM2.5 e altre sostanze nocive dall’aria interna, migliorando la qualità dell’aria respirata all’interno delle case e degli uffici.
In generale, per ridurre l’inquinamento è importante adottare uno stile di vita più sostenibile e consapevole, riducendo l’uso di materiali inquinanti e scegliendo fonti di energia rinnovabile. Inoltre, le politiche a livello nazionale e internazionale possono svolgere un ruolo fondamentale nell’affrontare il problema dell’inquinamento, attraverso la promozione di norme più rigide e la creazione di incentivi per l’uso di tecnologie più pulite e sostenibili.
Città più inquinate d’Italia 2023: la classifica di Legambiente
La ricerca è stata redatta e pubblicata nell’ambito della Clean Cities Campaign, una coalizione europea di ONG e organizzazioni della società civile che ha studiato tutti i dati raccolti nel 2022 nelle città italiane considerando i valori dei livelli delle polveri sottili (PM10, PM2.5) che del biossido di azoto (NO2).
Ecco la classifica con le 5 città più inquinate d’Italia:
- Torino: con 98 giorni di sforamento
- Milano: con 84 giorni
- Asti con 79 giorni
- Modena con 75 giorni
- Padova con 70 giorni
- Venezia con 70 giorni
I nuovi standard PM10, PM2.5 e NO2 da rispettare entro il 2030
Oltre alle già note Torino, Milano, Asti, Modena, Padova e Venezia, sono diverse le città italiane che si trovano a lottare contro l’inquinamento atmosferico. Secondo i dati emersi, ben 29 città su 95 presentano valori di PM10 superiori ai limiti consentiti giornalmente. Tuttavia, il futuro non sembra promettere bene poiché, a partire dal 1° gennaio 2030, entrerà in vigore la nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria, che imporrà una soglia massima di 20 µg/mc di PM10. Al momento, solo 23 città italiane rispettano tale valore, mentre le restanti dovranno adottare misure adeguate per abbassare i livelli di inquinamento atmosferico e garantire così la salute dei propri cittadini.
Secondo il report, redatto e pubblicata nell’ambito della Clean Cities Campaign, diverse sono le città che devono impegnarsi per ridurre le concentrazioni di PM 10 (20 µg/mc da non superare), PM2.5 (10 µg/mc) e NO2 (20 µg/mc per) adeguandosi così ai nuovi standard richiesti nel 2030.
Per il PM10:
- Torino e Milano (riduzione necessaria del 43%)
- Cremona (42%)
- Andria (41%)
- Alessandria (40%)
Per il PM2.5:
- Monza (60%),
- Milano, Cremona, Padova e Vicenza (57%)
- Bergamo, Piacenza, Alessandria e Torino (55%)
- Como (52%)
- Brescia, Asti e Mantova (50%)
Infine per l’NO2:
- Milano (47%)
- Torino (46%)
- Palermo (44%)
- Como (43%)
- Catania (41%)
- Roma (39%)
- Monza, Genova, Trento e Bolzano (34%).
L’inquinamento atmosferico è un problema globale che sta diventando sempre più grave. Uno dei principali fattori di inquinamento dell’aria sono le particelle sospese, note come PM (Particulate Matter), che possono avere gravi effetti sulla salute umana e sull’ambiente. Le particelle sospese vengono classificate in base alle loro dimensioni e alla loro capacità di penetrare nei polmoni e nel sistema respiratorio umano. In questo articolo, parleremo dei vari livelli di PM.
Le particelle sospese più grandi (PM10) hanno un diametro inferiore a 10 micrometri. Queste particelle possono provenire da una serie di fonti, tra cui le attività industriali, il traffico veicolare e le attività agricole. Le PM10 possono causare irritazione degli occhi, del naso e della gola, nonché malattie respiratorie come bronchite e asma.
Le particelle sospese più piccole (PM2,5) hanno un diametro inferiore a 2,5 micrometri. Queste particelle sono prodotte principalmente dalla combustione di combustibili fossili come il carbone, il petrolio e il gas naturale. Le PM2,5 sono in grado di penetrare nei polmoni e nel sistema respiratorio umano e possono causare gravi malattie come malattie cardiovascolari, cancro ai polmoni e malattie respiratorie croniche come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).
Esiste anche una categoria di particelle ancora più piccole, le PM0,1, che hanno un diametro inferiore a 0,1 micrometri. Queste particelle sono molto pericolose perché possono penetrare in profondità nei polmoni e nel sistema respiratorio e possono raggiungere la circolazione sanguigna, diffondendosi in tutto il corpo. Sono spesso prodotte da fonti come le emissioni dei motori diesel e la combustione di carburanti solidi come il legno e il carbone. Le PM0,1 possono causare gravi danni alla salute umana, tra cui problemi respiratori, danni ai tessuti polmonari e malattie cardiache.
Il livello di PM nell’aria varia in base alla posizione geografica, all’orario del giorno, alle condizioni meteorologiche e alle fonti di inquinamento. Tuttavia, in molte zone urbane del mondo, i livelli di PM superano regolarmente i limiti di sicurezza stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Ciò significa che la maggior parte delle persone che vivono in queste aree è esposta a rischi per la salute a lungo termine.
Per contrastare il problema dell’inquinamento atmosferico, è necessario adottare misure efficaci a livello globale, nazionale e locale. Queste possono includere l’adozione di tecnologie più pulite, la promozione di mezzi di trasporto a basse emissioni, l’implementazione di politiche di riduzione delle emissioni e la sensibilizzazione pubblica sui rischi dell’inquinamento atmosferico. Solo attraverso un approccio integrato e cooperativo, possiamo ridurre l’impatto dell’inquinamento dell’aria sulla nostra salute e sul nostro ambiente.