Le due donne condividono la simile passione per trasformare il mondo attraverso una fede nella purezza

Simone Weil, fin da piccola, aveva un suo caratteristico modo di essere. Era una figura fiera e decisa, con una propensione a sfidare le convenzioni, come descritto dal critico Pietro Citati. La sua originalità era evidente: sfidava il freddo senza calze fino a quando le gambe non diventavano blu e, nonostante avesse una salute fragile, giocava a rugby e aspirava ad essere come un ragazzo.

Nonostante fosse bellissima, non le importava della sua apparenza. Nelle lettere ai suoi genitori, ebrei laici ed educati a livello internazionale, si firmava come “Il vostro figlio devoto”. I suoi genitori non regalavano giocattoli ai loro figli, ma solo libri, per incoraggiare la loro creatività. Simone, assieme al suo fratello – un genio della matematica – crescerà per diventare una delle menti più brillanti e singolari del XX secolo.

Ne parla Maria Luisa Agnese sul Corriere

Cosa sono le “strisce del clima” del climatologo Ed Hawkins

Chi era Simone Weil: operaia e mistica disposta a morire per le sue idee

Simone Weil
Simone Weil

Simone Weil è una figura unica nel panorama intellettuale del XX secolo. Filosofa, attivista e scrittrice, la sua breve ma intensa vita è stata segnata da un impegno profondo per la giustizia sociale, una rigorosa ricerca spirituale e una tenace originalità di pensiero.

Nata a Parigi nel 1909 in una famiglia ebraica agiata, la sua infanzia e adolescenza furono contrassegnate da un profondo amore per la conoscenza. Già da piccola, Simone mostrava un’inclinazione per la riflessione filosofica, che avrebbe poi caratterizzato tutta la sua vita.

Nel 1928, entrò all’École Normale Supérieure, una delle istituzioni accademiche più prestigiose di Francia. Qui, studiò filosofia e si laureò brillantemente, pur mostrando già segni di quella intransigenza e indipendenza di pensiero che la renderebbe celebre.

La sua carriera accademica, tuttavia, sarebbe stata breve. Profondamente turbata dalle ingiustizie sociali e dalla crescente minaccia del fascismo in Europa, Simone Weil decise di immergersi direttamente nella realtà delle classi lavoratrici. Lavorò in fabbriche e partecipò attivamente a manifestazioni e scioperi, cercando di conciliare la sua attività intellettuale con un impegno concreto sul terreno.

Il suo pensiero non si limitava alla filosofia in senso stretto. Weil era profondamente interessata alla spiritualità, alla religione e alla misticismo. Pur nata in una famiglia ebraica, si avvicinò al cristianesimo e alla sua fine era considerata una cristiana non battezzata. Le sue riflessioni religiose sono state influenzate da una profonda empatia per il dolore e la sofferenza umana, e da una ricerca continua di un contatto autentico con il divino.

Uno dei concetti centrali del pensiero di Simone Weil è l’idea di “attenzione”. Per Weil, l’attenzione rappresenta un atto di amore e di rispetto verso il mondo e verso gli altri. Attraverso l’attenzione, è possibile entrare in contatto con la realtà più profonda delle cose e con il divino. Questa visione si riflette anche nella sua visione della giustizia e dell’etica, dove l’attenzione verso le sofferenze degli altri diventa un imperativo morale.

Simone Weil ha anche riflettuto profondamente sulla natura del male e sulla sofferenza. Per lei, il male non è solo una forza esterna, ma qualcosa che ha radici profonde nell’animo umano. La sofferenza, tuttavia, può diventare una via di accesso al divino, se affrontata con coraggio e autenticità.

La Seconda Guerra Mondiale segnò profondamente la vita di Simone Weil. Con l’avanzata dei nazisti, si rifugiò in Francia meridionale e successivamente negli Stati Uniti, dove continuò a scrivere e a riflettere sulla natura del male e sul ruolo della giustizia in un mondo in tumulto. Nel 1942, decise di trasferirsi a Londra per lavorare con la resistenza francese.

La sua salute, già fragile fin dalla giovinezza, peggiorò durante questi anni. Simone Weil morì a Londra nel 1943, a soli 34 anni, a causa di una combinazione di tubercolosi e malnutrizione autoinflitta, legata al suo desiderio di solidarizzarsi con coloro che soffrivano in Francia occupata.

La sua morte prematura non ha impedito a Simone Weil di lasciare un segno indelebile nel panorama intellettuale del XX secolo. Le sue opere, tra cui “La pesantezza e la grazia” e “L’attesa di Dio”, continuano a ispirare generazioni di lettori, filosofi e teologi.

La vita e il pensiero di Simone Weil sono un monito perenne sulla necessità di coniugare riflessione intellettuale e impegno pratico, sulla profondità della ricerca spirituale e sull’importanza dell’empatia e dell’attenzione verso gli altri. Una filosofa al di là delle convenzioni, che ha sfidato le aspettative del suo tempo e continua a sfidarle ancora oggi.

Chi è Greta Thunberg: l’attivista giovanile per il clima

La copertina dl Time con la teenager svedese Greta Thunberg ‘Persona dell’Anno’. ANSA/TIME EDITORIAL USE ONLY NO SALES

Greta Thunberg è una giovane attivista svedese che ha acquisito fama internazionale per il suo impegno nella lotta contro i cambiamenti climatici. La sua storia è emblematica di come un singolo individuo, indipendentemente dalla sua età, può mobilitare milioni di persone in tutto il mondo su una causa urgente e vitale.

Inizi e “Sciopero per il Clima”

Nata il 3 gennaio 2003 a Stoccolma, Svezia, Greta iniziò il suo attivismo nel 2018, all’età di 15 anni, quando decise di non andare a scuola ogni venerdì per protestare contro l’inazione del suo governo sui cambiamenti climatici. Sedeva fuori dal parlamento svedese con un cartello che diceva “Skolstrejk för klimatet” (Sciopero scolastico per il clima). Questo “Sciopero per il Clima” (o “Fridays for Future”) ha ispirato studenti in tutto il mondo, portando a una serie di manifestazioni internazionali.

Impatto Globale

Greta Thunberg non si è limitata alle proteste davanti al parlamento svedese. Ha parlato in importanti forum internazionali, tra cui la Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici e il World Economic Forum a Davos. Con il suo stile diretto e la sua capacità di parlare chiaramente, ha sfidato i leader mondiali per la loro mancanza di azione di fronte alla crescente crisi climatica.

Oltre ai discorsi, Greta è nota per il suo impegno a vivere in modo coerente con i suoi valori. Ad esempio, per evitare le emissioni di carbonio legate ai voli, ha attraversato l’Atlantico in barca a vela per partecipare al vertice delle Nazioni Unite sul clima a New York nel 2019.

Il cambiamento climatico spiegato bene

Critiche e Sostegno

Come tutte le figure che suscitano cambiamenti significativi, Greta Thunberg è stata oggetto sia di ampio sostegno sia di critiche. Mentre molti la elogiano per aver portato l’attenzione globale sulla crisi climatica e aver mobilitato una generazione di giovani attivisti, altri l’hanno criticata, sminuita o derisa. Tuttavia, ha continuato imperterrita, usando spesso le critiche come piattaforma per ulteriori discussioni sul cambiamento climatico.

Qual è la differenza tra tempo atmosferico e clima?

Greta Thunberg rappresenta la voce di una generazione preoccupata per il futuro del nostro pianeta. La sua ascesa da studentessa svedese a icona globale dell’attivismo climatico dimostra la potenza della determinazione individuale e la capacità delle persone di unirsi per una causa comune. Nel breve tempo in cui è stata sulla scena internazionale, ha ispirato e sfidato persone di tutte le età a riconoscere l’urgenza della crisi climatica e ad agire di conseguenza.

Greta Thunberg: è uscito il suo nuovo libro “The Climate Book”

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