di Piero Luigi Carcerano

Il design industriale e grafico è un campo che ha visto un grande sviluppo nel XX secolo, grazie alla diffusione della tecnologia e all’aumento della produzione di massa. 

Tra le istituzioni più importanti che hanno influenzato questa disciplina, c’è la Scuola di Ulm, fondata nel 1953 in Germania.

Questa scuola ha sviluppato un approccio innovativo e interdisciplinare alla progettazione, basato sulla ricerca della funzionalità, dell’efficienza e dell’adattabilità dei prodotti alle esigenze degli utenti. Ma non solo: la Scuola di Ulm ha posto l’attenzione anche sui valori etici e sociali del design, anticipando temi come la sostenibilità e la responsabilità sociale d’impresa.

In questo articolo, esploreremo i valori della Scuola di Ulm, analizzando come questi hanno influenzato la cultura del design e la formazione di molti designer di successo. Inoltre, approfondiremo l’importanza di questi valori nel contesto attuale, in cui la tecnologia sta diventando sempre più avanzata e complessa, e in cui è fondamentale riflettere sulle implicazioni sociali ed etiche della progettazione e dell’innovazione.

La scuola di Ulm

Dopo la chiusura definitiva del Bauhaus nel 1933, molti dei suoi docenti e studenti emigrarono negli Stati Uniti per sfuggire al regime nazista. Alcuni di loro cercarono di riproporre e continuare l’esperienza tedesca in America, ma la realtà industriale statunitense era molto diversa da quella tedesca e le tendenze progettuali erano differenti, il che rese difficile la radicazione e lo sviluppo di una nuova scuola di design basata sul Bauhaus.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Max Bill, ex studente del Bauhaus, promosse il recupero dell’esperienza della celebre scuola a Ulm, in Germania, ma ci vollero dieci anni per realizzare l’idea a causa della mancanza di fondi. 

Inge Scholl fornì i primi finanziamenti per la costruzione dell’edificio che avrebbe ospitato la nuova scuola, chiamata Hoschschule für Gestaltung (HfG) di Ulm, inaugurata nel 1955 con un discorso di Walter Gropius che sottolineava la volontà di un collegamento ideale al Bauhaus. 

Walter Gropius in quella occasione ricorda la sua esperienza alla Bauhaus e il ruolo che la scuola ha avuto nell’innovazione della produzione artistica, sottolineando che l’arte sia stata dimenticata e sottovalutata nella società moderna, mentre la scienza ha preso il sopravvento ricordando l’importanza di reinserire l’arte nel processo produttivo moderno e di sostenere l’arte come elemento essenziale della vita del processo creativo e produttivo. L’edificio stesso si presentava come prosecutore dei concetti del Bauhaus, con un aspetto semplice e geometrico, senza decorazioni, con finestre a nastro, ma la continuità con la precedente scuola tedesca rimase principalmente ideale e riscontrabile solamente nella struttura didattica, che prevedeva un corso propedeutico della durata di un anno, seguito dai successivi tre anni di scuola. 

Scuola di design di Ulm nel 1955 – ©Hans G. Conrad René Spitz
Scuola di design di Ulm nel 1955 – ©Hans G. Conrad René Spitz

La Scuola di Ulm si caratterizzava per una teorizzazione di fondo molto più profonda di quella del Bauhaus, basata sul positivismo logico, il pragmatismo e lo studio della bionica. Il modello scolastico si ispirava al campus universitario e si basava sul metodo Montessori (“learning by doing”). I riferimenti artistici erano orientati a De Stijl, costruttivismo e Bauhaus.

La Scuola ha contribuito a diffondere idee e concetti innovativi nella cultura tedesca, ma anche in quella internazionale, attraverso i suoi studenti, docenti e le sue pubblicazioni. Questo ha portato ad una trasformazione culturale graduale ma costante, che ha influenzato la percezione del design e dell’arte applicata da parte della società nel suo complesso.

Anche se la maggior parte della società potrebbe non aver conosciuto direttamente la Scuola di Ulm, i suoi effetti si sono fatti sentire attraverso la diffusione delle sue idee e dei suoi prodotti nel mondo del design e dell’industria. In questo modo, la scuola ha contribuito a creare un ambiente culturale più aperto e innovativo, dove il design e l’arte applicata sono stati visti come una parte integrante del progresso tecnologico e sociale.

 Radio Giradischi SK4 Phonosuper di Hans Gugelot e Dieter Rams
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Con il contributo della scuola il design ha assunto un ruolo determinante nella creazione di prodotti e servizi che soddisfino le esigenze dei consumatori, ma anche nell’ambito della responsabilità sociale d’impresa, della sostenibilità ambientale e della creazione di valore a lungo termine. 

Le aziende si sono rese conto che investire in design significa investire in innovazione, efficienza, redditività e, soprattutto, nel rapporto con i propri clienti. 

Grazie alla sua capacità di creare esperienze coinvolgenti e significative per gli utenti, il design è diventato uno strumento fondamentale per differenziarsi dalla concorrenza e per costruire marchi forti e riconoscibili. Inoltre, l’attenzione del design si è spostata anche su nuovi ambiti, come la progettazione di servizi e l’esperienza degli utenti. Oggi, il design thinking, una metodologia che si concentra sulla comprensione dei bisogni degli utenti e sulla creazione di soluzioni innovatrici e funzionali, viene utilizzato anche in settori come l’educazione, la sanità e i servizi pubblici.

Il design ha attraversato diverse fasi e ha subito un’evoluzione nel corso del tempo, diventando sempre più importante in molte aree della vita sociale ed economica. La considerazione della sostenibilità e della responsabilità sociale sta diventando sempre più centrale, mentre la tecnologia sta diventando un elemento sempre più importante per la creazione di prodotti e servizi innovativi. Il design è diventato una forza trainante nella creazione di soluzioni per i problemi del mondo contemporaneo e sta contribuendo a creare un futuro più sostenibile e migliore per tutti. 

In passato, il design era spesso basato sull’estetica e sulla forma. Tuttavia, negli ultimi decenni, l’attenzione si è spostata sulla comprensione delle esigenze degli utenti e sulla creazione di prodotti e servizi che rispondano a queste esigenze in modo efficiente ed efficace. 

La tecnologia e l’esperienza dell’utente sono diventati elementi centrali del processo di progettazione.

La scuola di Ulm ha cercato di rompere con le concezioni tradizionali, che erano spesso focalizzate sull’aspetto estetico e sulla decorazione sostenendo che il design debba essere orientato alla risoluzione dei problemi concreti che gli utenti incontrano nella loro vita quotidiana. 

L’obiettivo era quello di creare prodotti e servizi che fossero efficienti ed efficaci nella loro funzione, senza trascurare l’aspetto estetico.

Ha anche cercato di avvicinare il design alla scienza, sostenendo che il processo di progettazione debba essere basato sulla ricerca scientifica e sulla conoscenza delle esigenze degli utenti. Gli studenti venivano incoraggiati a sperimentare con i materiali e con le tecnologie, per trovare soluzioni innovative ai problemi di progettazione.

L’influenza della scuola si è fatta sentire a livello internazionale, influenzando molti designer e scuole di design in tutto il mondo e ispirando molti designer a considerare l’importanza della funzione e della razionalità nel processo di progettazione, e ha sostenuto l’idea che il design debba essere orientato alla risoluzione dei problemi concreti degli utenti.

Al tempo stesso l’influenza della scuola è stata significativa anche a livello internazionale, in particolare per quanto riguarda l’approccio razionale e sistemico al design. 

Tomás Maldonado, il suo primo direttore, ha portato alla scuola una metodologia tecnico-scientifica, sottolineando l’importanza di una impostazione linguistico-informativa rispetto a quella plastico-formalista del Bauhaus. 

Tomás Maldonado ha considerato la cultura progettuale come l’ossatura del progetto moderno, ovvero una costante ontologica della modernità. Nel suo libro “Il futuro della modernità”, Maldonado ha affrontato vari temi cruciali, come il postmodernismo, il comfort e gli stili di vita, il destino delle città e altri ancora.

Per Maldonado, la progettazione era un atteggiamento irrinunciabile nella modernità, e la sua visione del design andava al di là della semplice creazione di oggetti belli ed esteticamente piacevoli. In “La speranza progettuale”, Maldonado ha espresso l’idea che la progettazione possa offrire soluzioni concrete e pragmatiche ai problemi sociali e ambientali, come il cambiamento climatico, la povertà e la disuguaglianza.

Sotto la sua direzione la scuola ha inoltre sviluppato ricerche nel campo della comunicazione visuale e scritta, nonché nella corporate image.

La didattica della scuola prevedeva laboratori pratici e lezioni teoriche, in cui venivano affrontate materie innovative per l’epoca, come la teoria dell’informazione, la semiotica e l’ergonomia.

Molte scuole di design in tutto il mondo hanno adottato l’approccio di Ulm e la sua filosofia, che mette l’accento sulla funzionalità, sull’ergonomia, sulla sostenibilità e sulla responsabilità sociale del design ha sperimentato con nuovi materiali e tecnologie, e ha promosso l’interdisciplinarietà e la collaborazione tra designer, ingegneri e scienziati, che sono diventati elementi chiave del processo di progettazione contemporaneo.

La sua influenza  si è estesa anche al design grafico, dove la sua filosofia razionale e funzionale ha contribuito a sviluppare nuovi approcci al design visivo e alla comunicazione visiva e la sua  eredità è stata e continua ad essere di grande importanza per il design contemporaneo.

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